IL CONGRESSO DELLO SDI RICONFERMA BOSELLI SEGRETARIO – di Teresa Palese da La Voce di Milano del 5 febbraio 2006

20 febbraio 2006

IL CONGRESSO DELLO SDI RICONFERMA BOSELLI SEGRETARIO – di Teresa Palese da La Voce di Milano del 5 febbraio 2006

E, all'unanimità, si decide di confluire nella Rosa nel Pugno. Pannella chiede le primarie e candida la Bonino al Quirinale

Si è concluso da poco a Fiuggi il 4° congresso dello Sdi, con la riconferma di Enrico Boselli a segretario del partito, e l'approvazione del documento che prevede l'adesione al progetto laico, socialista, liberale e radicale della Rosa nel Pugno. Il discorso finale di Boselli chiarisce la differenza dei rapporti che esiste con i Ds e la Margherita. Dopo aver sottolineato la mancanza di Fassino al Congresso, (e di molti altri), e averne criticato la scelta di candidare l'ex procuratore di Milano, un giudice di "mani pulite", partono fischi e grida di "vergogna, vergogna". Romano Prodi, seduto in prima fila, si irrigidisce evidentemente imbarazzato. Allora ricorda ai presenti che Nenni parlava di "rapporti speciali tra comunisti e socialisti", e quindi si rivolge ai Ds per difendere insieme i principi della laicità, come è avvenuto in occasione del referendum (perso) sulla fecondazione assistita. Più critico invece con la Margherita che giudica come un partito prevalentemente cattolico e incline a schierarsi con le gerarchie ecclesiastiche.
Emma Bonino invece chiede voti ai cittadini e precisa che la RnP è un progetto politico e non uno stratagemma elettorale per superare lo sbarramento. E preannuncia che saranno "una spina nel fianco" per il centrosinistra a cui darebbe fastidio l'autonomia politica della RnP.
Autonomia e diversità rivendicata anche dal Senatore Roberto Biscardini, laico e liberale, ma comunque uno dei pochi rimasti a parlare da socialista in mezzo a tanti radicali liberi, che dice: "La Rosa nel Pugno è una grande occasione per il rilancio dell'iniziativa socialista e per dare vita ad una nuova forza liberal-socialista. Una sinistra laica e liberale diversa da una sinistra corporativa, consociativa e conservatrice." E aggiunge: "Saremo leali con l'Unione, ma rivendichiamo la nostra diversità e non rinunceremo a portare avanti anche da soli se necessario le nostre battaglie per la libertà e per l'uguaglianza, per la laicità dello Stato e per la giustizia sociale, per risolvere il problema della precarietà nel lavoro e per rapportarci con un sindacato non solo antagonista e rivendicativo". Quindi l'unico che parla di lavoro e di sindacato, forse forte della presenza di tutto lo stato maggiore della Uil: Luigi Angeletti, Carmelo Barbagallo e Antonio Foccillo. Invece Milano ha avuto un inviato speciale, Leonardo Donofrio, iscritto fin dal 1959 ai giovani socialisti, e delegato da quelli della Uil di Milano a far discutere un documento politico sul lavoro: l'unica vera novità di questo Congresso.
Pannella invece propone all'Unione le primarie anche per le cariche non elettive, e candida la Bonino a Capo dello Stato. Pannella avrebbe voluto anche lanciare uno sciopero della fame di massa in cui coinvolgere i dirigenti dello Sdi, contro la "legge vergogna" che impone alla Rosa nel Pugno di chiudere le proprie liste un mese prima degli altri partiti e di raccogliere centinaia di migliaia di firme per presentarle. Proposta respinta all'unanimità dai flebili dirigenti dello Sdi che accettano ormai di tutto dai radicali, anche la "pannellizzazione", ma morire di fame per un pugno di firme proprio no!
Invece Villetti, dà del cretino a Bobo Craxi per la sua decisione di non aderire alla RnP per via dei radicali: "Dico a Bobo con grande affetto che solo i cretini non cambiano opinione, ma bisogna stare attenti che per non passare da cretini lo si faccia continuamente da un giorno all'altro".
Niente di nuovo quindi: sempre tante rose e pochi pugni.

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