IL BUON CRISTIANO DEVE ESSERE RELATIVISTA - intervista di Bruno Ventavoli a Giulio Giorello, da La Stampa del 5 dicembre 2005
15 dicembre 2005
«Il vecchio' Joe', come dicevano gli americani quando apprendevano qualche malefatta di Stalin, l'ha sparata di nuovo grossa. Ma è meglio così, ogni volta che Joseph Ratzinger attacca il relativismo, vendo qualche copia in più del mio libro», Giulio Giorello, filosofo della scienza, autore del fortunato libro pamphlet Di nessuna chiesa. La libertà del laico (Raffaello Cortina)
non smarrisce l'ironia, pur ansimando per il passo veloce nelle vie di i Mirandola.
Il Papa ha di nuovo accusato agnosticismo e relativismo, subdoli nemici della libertà religiosa e umana. Lei, professore, che cosa ne pensa?
«Non riesco bene a capire la ragione profonda per prendersela contro l'atteggiamento relativistico. Il relativismo, infatti, non è un dogma, "Non c'è verità", non è nemmeno la frase banale e insensata "tutto è relativo". Il relativismo è l'atteggiamento mentale per il quale ogni dottrina, ogni punto di vista, ogni stile di vita ha diritto di esistere. E' l'atteggiamento un po' sornione e un po' ironico di Voltaire che ha permesso all'Europa di uscire dai disastri delle grandi guerre di religione».
Quando gli “assolutisti”, in nome del proprio assoluto, massacravano chi la pensava diversamente,..
«Chissà perché il Papa se la prende così tanto, il relativismo, in fondo, può essere utilizzato anche a difesa dei cristiani, che sono stati e vengano torturati, uccisi, imprigionati, a causa della loro fede, da fanatici di altre religioni, o di "religioni terrene", disastrose, come il comunismo. Nella storia si è sempre ucciso nel nome dell'assolutismo, mai del relativismo. Un vero cristiano dovrebbe essere sempre relativista... Come diceva il buon vecchio Leopardi, il relativismo come tale non attacca l'assoluto, piuttosto lo moltiplica perché lascia ai vari assoluti la possibilità di dispiegarsi in un gioco, magari durissimo, pieno di polemiche, ma pur sempre libero».
Il problema è anche dei valori. Senza valori. dice il Papa una democrazia si trasforma in tirannia...
«Non riesco a capire quali valori siano... certamente anche i valori tradizionalmente espressi dalla Tavola dei Comandamenti, grande conquista del pensiero ebraico, una delle più grandi formulazioni spirituali del nostro Occidente, sono stati declinati in vario modo. E anche: molto contraddittoriamente. Penso per esempio ai militanti americani del Movimento per la Vita, che oggi sparano sui medici abortisti, e sono tranquilli fautori della pena di morte. E non dimentichiamoci di tutti i boia che ha avuto il Vaticano. Aspettiamo ancora un pubblico atto di contrizione per Giordano Bruno, o per gli altri liberi pensatori eretici maciullati nel periodo più cupo della Controriforma. Vorremmo più apertura sul diritto delle persone di perseguire il proprio bene a loro modo, e sul diritto di mantenere un'opinione senza dovere rendere conto né a un leader religioso né a un capo di partito, che poi diventa autoritario quanto un leader religioso. Non mi piacciono né i grandi capi di partito infallibili, né chi reclama per sé la cattedra dell'infallibilità».
Il Papa dice che la libertà religiosa è l'unica vera perché in grado di stabilire una relazione libera e consapevole tra l'uomo e il suo Creatore.
«Quella sarà la migliore espressione della libertà per lui... lo credo che ci siano molte altre forme di libertà diverse. Anch'io mio meraviglio per la bellezza della natura e anch'io sono convinto che lo studio dei fenomeni naturali sia importantissima per capire di più il Mondo, e che capire il Mondo sia un atto di riconoscimento del Divino. Ma penso il Divino legato alla natura come lo pensava il grande Spinoza, non a caso maledetto, insultato e perseguitato sia dai suoi ex colegionari ebrei, sia dai bigotti protestanti, sia dai cattolici del suo tempo».
La libertà è dunque laica?
«La libertà non appartiene a nessuno. E' un' aria in cui respirano tutti, e non può essere sequestrata né da una religione né da un'ideologia. Perché il giorno che qualcuno comincia a pensare che la propria Chiesa è l'unica giusta, le altre cominciano a stare un po' male... Preferisco tenermi la libertà della filosofia alle promesse di intervento da parte dei Ratzinger di tutto il mondo».
Nel nostro Occidente ci sono oggi laici che, per strane commistioni. stanno diventando più assolutisti dei religiosi
«Ho letto un libretto di Reset in cui venivano messi a confronto Ratzinger e il filosofo Jiurgen Habermas. Devo dire che dal punto di vista laico Ratzinger faceva una figura migliore, perché lui, almeno, è un uomo intelligente e colto. Al suo confronto Habermas sembrava un poveretto, soprattutto là dove, congrande debolezza, definiva il non credente un "credente stonato". Capisce? L'ateo, l'agnostico, il laico, sarebbero credenti stonati, gente che non sa cantare bene nell'armonico coro delle varie esperienze religiose... Se questi deliri sono filosofia, pensiero laico, io smetto di fare il filosofo. Preferisco aprire un bar ai Caraibi e gustarmi il rhum, che laggiù è ottimo».