I SOSIALISTI ITALIANI QUALCHE CARTA DA GIOCARE CE L’HANNO ANCORA
02 giugno 2008
Quante carte hanno da giocare i socialisti italiani dopo la sconfitta elettorale del 13 e 14 aprile? Non molte, ma una si. La più importante è nel fatto che nella sinistra non sono gli unici perdenti. Magra consolazione, si dirà, ma decisiva. Quelle elezioni hanno decretato il fallimento politico della sinistra antagonista. Anche i loro più solidi sostenitori si sono divisi preferendo andare verso il Pd se non sostenevano la linea dura del No, e non andando a votare o buttando vie il voto in qualche partito estremo se volevano marcare la distanza da Bertinotti. Quelle elezioni hanno decretato l’insuccesso del Pd che doveva guadagnare a destra e al centro e non c’è riuscito. Fare l’americano non serve. I socialisti certo sotto l’1% non sono niente dal punto di vista elettorale, ma possono esprimere ancora la politica di una sinistra di governo e popolare, che guarda a chi ha bisogno, meno abbiente e ceto medio, e ha ancora delle risposte da dare. La vera carta è stare dentro la sinistra in difficoltà con l’autonomia delle proprie idee e cercare di farle diventare anche le idee degli altri. Non è poco.
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