I SOCIALISTI TRA ELABORAZIONE AUTONOMA E PROGETTO DI SINISTRA E LIBERTA’ di Roberto Biscardini
10 settembre 2009
Sui rapporti tra Partito Socialista e Sinistra e Libertà.
Premesso che la politica è l’arte del possibile e non dell’impossibile, in gioco ci sono due questioni assolutamente importanti e irrinunciabili.
La prima è semplice: il Partito Socialista c’è, ha le sue regole interne, la sua vita interna ed esterna, é l’espressione di un’autonoma iniziativa politica, è parte di un’identità, che non è nostalgia, ma forza attuale anche per il futuro. Il Partito Socialista, che non ha nessuna intenzione di sciogliersi, è consapevole al pari delle altre forze che hanno dato vita a Sinistra e Libertà, pur provenendo da storie ed esperienze diverse, che questo paese è in profonda crisi, economica, sociale, ma anche politica e istituzionale. E’ di fatto alla fine di un ciclo politico, il ciclo della Seconda Repubblica, che coinvolge (e non salva) la sinistra, anch’essa alla fine di una sua storia. Quella drammatica. Del suo impoverimento, del suo fallimento dall’inizio degli anni ’90 ad oggi. Quindi indagare sulle regioni di come questa Repubblica abbia prodotto così tanti guai e come mai nonostante i disastri prodotti dalla destra, la sinistra non sia mai riuscita (nei fatti) a vincere, ci dovrebbe unire, e già in parte ci unisce, nell’analisi e nelle risposte da dare insieme. Questo è il percorso iniziato con Sinistra e Libertà. Non un partito, ma un alleanza di forze unite su due cose assolutamente chiare e concrete. Misurare insieme la nostra capacità di proposta politica in occasione delle elezioni, europee prima, regionali adesso, per proporsi con un'offerta politica diversa dal resto della sinistra. Non per essere a sinistra del PD, che non significa niente, ma nemmeno a destra di Ferrero o di Di Pietro, che non significa niente. Semplicemente diversi da entrambi.
Il punto è un altro: l’obiettivo dei Socialisti da sempre e di Sinistra e Libertà oggi, è quello di cambiare la sinistra, per costruirne una nuova. Con un diverso appeal, con un nuovo programma, con proposte convincenti sul terreno di una diversa sinistra di governo, una sinistra nuova con proposte chiare e convincenti per affrontare la crisi istituzionale, economica e sociale. Una sinistra laica e delle libertà per tutti, non giustizialista ed internazionalista.
E’ poco? Assolutamente no. E’ molto di più dell’obiettivo sterile di un partitino subito. Quelli che la sinistra già conosce e sono nel carniere dei suoi già sperimentati fallimenti. I partiti che si fanno e si sfasciano subito, o non vedono nemmeno la luce, come è stato già per la Rosa nel Pugno o per l’Arcobaleno. Perché nati dalla fregola di avere una casa per sè, invece che un movimento nascente e crescente per il paese. Per i quattro o cinque gatti del vertice dei partiti di provenienza o per i quattro o cinque della base o dei vari piccoli vertici locali, senza base sociale di riferimento.
Mi si dirà: ma così facendo, l’atteggiamento di chi in Sinistra e Libertà non vuole un partito subito (praticamente tutti) frena il processo.
No, non è così o non deve esserlo.
Parlo per me, parlo per i Socialisti che conosco. L’iniziativa politica dei Socialisti, autonoma sul piano della propria elaborazione e organizzazione di partito, non deve fiaccare o frenare lo straordinario lavoro che dobbiamo fare con Sinistra e Libertà. Anzi, più tutti sono forti con le proprie energie e le proprie idee, più faranno crescere Sinistra e Libertà.
Ma contemporaneamente Sinistra e Libertà non deve essere da freno all’iniziativa dei movimenti che la compongono. Se Sinistra e Libertà impedisce ai Verdi di essere Verdi, ai Socialisti di essere Socialisti e agli altri di essere ciò che sono e vogliono essere, allora sì c’è l’implosione. Ma non sarà così.
Il processo deve andare avanti con coraggio, generosità e determinazione, e può andare avanti anche con quel tanto di carica sperimentale che un movimento crescente e nascente deve avere. I due piani, partito e Sinistra e Libertà, debbono pertanto rimanere separati, ma devono essere sviluppati al meglio e con uguale energia su entrambi i fronti. Se tutti faranno così, senza attardarsi sulle regole dell’ingegneria della futura organizzazione o peggio ancora degli assetti, il processo crescerà e allora avremo svolto un primo passo della nostra iniziativa verso la sinistra nuova a cui Sinistra e Libertà non è già la soluzione ma un forte inizio.Sul PD non mi dilungo. Non mi si può chiedere di guardare con attenzione al niente che vuole rappresentare tutto.