I SOCIALISTI CON TREMONTI? DI FRONTE ALLA CRISI
25 maggio 2010
Difficile prendere sotto gamba la manovra economica di Tremonti. La crisi è seria e probabilmente molto più serie di quanto la manovra da 24 miliardi di euro non lasci intendere. Anzi, noi crediamo che non sia sufficiente, e nulla esclude che se le cose dovessero volgere al peggio ci potrebbe essere bisogno di altri ritocchi entro l’anno. Qualcuno dice persino pari al doppio dei sacrifici fin qui programmati. Ma arriviamo alla politica. Il ministro dell’economia ha dovuto fare salti mortali per conciliare l’esigenza di risanamento e l’atteggiamento demagogico del Cavaliere, che dopo aver sostenuto per mesi che in Italia le cose andavano bene, adesso deve ingoiare il rospo che gli ha preparato Tremonti. Non entriamo ancora nel merito di tutte le voci che compongono il provvedimento. Forse troppe. Poco chiaro l’intento di recuperare risorse dalla lotta all’evasione fiscale. Le Banche ancora una volta, a differenza che in Gran Bretania, escono ingemmi da una tassazione sugli utili che invece sarebbe stata possibile e doverosa anche da noi. Ma per concludere. La sinistra PD insieme alla sinistra della CGIL si apprestano fin da ora ad andare in piazza e a mettersi di traverso. Naturale, questo fa parte delle regole del gioco. Ma i socialisti che stanno a sinistra? Con l’assoluto diritto di entrare nel merito, saranno capaci di distinguersi, affrontando la questione con quel realismo necessario che la difficoltà impone? Lo scontro ormai non è più tra destra e sinistra. Ma tra Tremonti e Berlusconi. Quindi conviene a molti schierarsi subito con il primo per evitare di trovarsi alleato con la demagogia del secondo.
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