I SOCIALISTI COMMENTANO LE PRIMARIE DEL PD

20 ottobre 2007

I SOCIALISTI COMMENTANO LE PRIMARIE DEL PD

Scontato il plebiscito per Walter Veltroni alle primarie del partito democratico, un po' meno l'affluenza alle urne che avrebbe superato i tre milioni di elettori. Per il resto si è svolto tutto secondo copione con il sindaco di Roma che ha ricevuto oltre il 75% delle preferenze in una consultazione che non lasciava spazio ad alcuna sorpresa. “Non sarà il plebiscito a favore di Veltroni, a parte qualsiasi considerazione sulle qualità della persona – commenta Enrico Boselli - a migliorare la situazione. Deve essere ben chiaro a tutti infatti che soltanto se il centrosinistra riuscirà a risolvere i problemi in questa legislatura con Prodi, potrà essere credibile per candidarsi domani alla guida del governo con un altro leader. Se invece si ritiene che il centrosinistra non possa fare nulla di più in questa legislatura, si dovrebbe avere il coraggio di chiedere subito le elezioni anticipate. Comunque – conclude l’esponente socialista - bisogna evitare ciò che di fatto è accaduto fino a oggi. Se il centrosinistra continuerà ad avere due premier andrà rapidamente a picco”. “La grande partecipazione alle primarie del partito democratico, come il referendum sull’accordo sindacale – ha proseguito Boselli - ha mostrato il volto di un Paese che non sposa affatto l’antipolitica come vorrebbero Grillo e Di Pietro. Pur non condividendone il disegno politico, faccio a Veltroni i migliori auguri. Il nuovo segretario del Pd ha fatto il bis del plebiscito che già ottenne Prodi alle primarie dell’Unione. Il larghissimo consenso che ha ricevuto lo rafforza ma, come per Prodi, non scioglie automaticamente i gravi nodi che imbrigliano il centrosinistra. Spero proprio che il rapporto tra Prodi e Veltroni – conclude Boselli - sia a prova di bomba perché fino a ora non tutto è filato liscio". “Non c’è dubbio - ha aggiunto Vittorio Craxi - che quello appena trascorso sia stato un week end positivo per la democrazia ‘partecipata’ del nostro Paese, sia per la pacifica manifestazione della destra guidata da Fini, sia per la massiccia partecipazione alle elezioni del Segretario del Partito democratico”. “Quanto all’esito di quest’ultimo evento, mi compiaccio sinceramente per il successo di Walter Veltroni e, personalmente, sono molto contento per la buona affermazione personale del mio collega Enrico Letta, che rappresenta una giovane generazione di uomini politici”. “Sul piano politico generale nutro più di qualche riserva sull’operazione messa in campo, sul riverbero negativo che essa potrebbe avere sul Governo e sull’inevitabile ‘cappio al collo’ che si cercherà di mettere alle formazioni considerate minori, quindi superflue”. “In ogni caso, assieme agli altri compagni del Partito socialista faremo tutte le considerazioni del caso: si apre, per noi come per tutto il centro-sinistra, la necessità di un confronto serrato, i cui esiti, allo stato, mi appaiono imprevedibili”. "Ora Veltroni deve evitare di cadere nella tentazione di portare avanti un'aspirazione monopolistica all'interno del centrosinistra". Afferma Roberto Villetti "Un conto -aggiunge- e' combattere la frammentazione politica, un altro e' cercare la semplificazione non gia' delle formazioni politiche quanto piuttosto delle correnti culturali e politiche del Paese: l'anima socialista non e' certo in pensione, ne' si tratta di un partito 'di plastica'. Del resto, lo dimostra il fatto che una forza socialdemocratica esiste in tutti i Paesi europei. Ci vuole rispetto per una storia ricca e importante come quella del socialismo, anche per evitare di impoverire il dibattito politico". "Senza l'ala socialista difficilmente il Partito democratico riuscira' a volare". Afferma da parte sua Cinzia Dato. "Il nuovo partito -aggiunge Dato- ha lasciato vuoto lo spazio del socialismo liberale, spostandosi su posizioni neocentriste con forti caratterizzazioni clericali, quando invece dovrebbe essere un grande contenitore plurale e modernizzatore con confini piu' ampi di quelli che erano dell'Ulivo e in grado di garantire il giusto protagonismo al socialismo liberale". "E' stato bello vedere la straordinaria voglia di partecipazione che c'e' ancora nella gente, anche se -osserva Dato- le primarie del Pd tutto era gia' predeterminato. Ma non si possono non rilevare alcune contraddizioni del nuovo soggetto politico: si parla di apertura alla societa' civile, ma questa non puo' essere solo aprire le porte a qualche amico o ai figli degli amici. Se davvero il Pd vuole aprire alla societa' civile deve attivare un vero canale di contatto con i cittadini, deve garantire una partecipazione alla scelta da parte degli elettori. E una vera partecipazione alla scelta, con le primarie dall'esito scontato, non c'e' stata'. 'C'e' bisogno di una nuova classe dirigente, non di una classe dominante. E i cittadini devono essere tali e non dei sudditi. L'apertura alla societa' civile, che e' un portato storico del socialismo, deve essere vera, reale. Un'altra contraddizione evidente -conclude Dato- riguarda il sistema elettorale. Il Pd si ispira ad una logica 'americana': ebbene, in questo caso non ha molto senso parlare di meccanismi elettorali basati sul sistema proporzionale". Per Saverio Zavettieri "Occorre sottolineare che le Primarie del Centrosinistra che hanno visto prevalere Walter Veltroni quale leader del futuro Pd, sono state dettate anche dalla necessita' di rilegittimare un gruppo dirigente in difficolta'. La cosa importante da fare, pero', a questo punto, e' capire quale sara' l'interpretazione che il nascente Pd dara' a questo risultato, ossia se chiudere o no con una politica stagnante, senza considerare il fatto che in questo momento vi e' un problema in piu' per il governo Prodi, che non puo' evadere la richiesta del dimezzamento dei ministri. Non e' opportuno fare del facile ottimismo, ma impegnarsi per risolvere i problemi reali del Paese che rimangono sul tavolo, come dimostrano le manifestazioni del popolo di Grillo e della Sinistra del 20 ottobre. Cosi' come affermato da Mussi, e cioe' che il Pd senza la Cosa Rossa non ha futuro, allo stesso modo noi diciamo che senza la Costituente socialista non e' possibile procedere ad una politica riformista, di cui il Partito socialista e' sempre stato espressione, e della quale il Paese in questo momento ha realmente bisogno". Per Valdo Spini, infine, “la grande partecipazione al voto di ieri alla Primarie del Partito Democratico conferma la validità del metodo delle Primarie. Questo è ormai un punto fermo nella politica italiana. Il successo di Walter Veltroni è chiaro e netto e noi gli facciamo i rallegramenti e i più fraterni auguri di buon lavoro. Il significato di questo voto a me sembra chiaro- sottolinea Spini- . Una spinta per il centro sinistra per fare di più e meglio e farlo alla svelta per impedire il ritorno della destra. Se Veltroni si muoverà in questo senso avrà la nostra collaborazione e così naturalmente Romano Prodi se il suo Governo saprà cogliere il messaggio più profondo di queste Primarie”. “Per quanto ci riguarda, noi affiancheremo al cantiere del Partito Democratico e a quello della cosìdetta “Cosa Rossa”, un cantiere del socialismo, democratico, laico e liberale. Sarà un contributo positivo e costruttivo per ambedue. Verso il Partito Democratico, costituirà uno stimolo a metodi e contenuti di Governo realmente adeguati alle attese dei cittadini italiani e alla gravità dei problemi del nostro Paese. Verso il cantiere della “Cosa Rossa”, proposto da Rifondazione Comunista e dalle altre forze della sinistra perché prosegua nella maturazione di una sinistra di Governo e non rifluisca in una sinistra alternativa. Come Costituente Socialista chiediamo di aprire una pagina nuova nella vita del governo e della maggioranza dell’Unione, superando una continua, logorante contrapposizione tra moderati e radicali per affermare una chiara e vigorosa guida riformista, che guadagni necessari consensi in tutto l’elettorato italiano”.

Vai all'Archivio