I SOCIALISTI CI SONO E BERTINOTTI SE NE ACCORGE.
05 aprile 2008
Sette giorni dal voto e in Italia si gioca una partita importante, soprattutto a sinistra. Per il PD, perchè rischia di deflagrare dopo l’insuccesso elettorale. In quel momento il PD avrà davanti a sé due prospettive: quella di accettare la proposta di Berlusconi di fare una grande coalizione e di entrare in un governo presieduto dal Cavaliere o di aprire al proprio interno una nuova fase congressuale per vedere se la politica del “We can” proposta da Veltroni può continuare a reggere il giorno dopo la sconfitta. Sua, del PD, della coalizione di centro sinistra e del governo Prodi. Nel futuro governo Berlusconi non entreranno né i Socialisti né la Sinistra Arcobaleno. Ma è difficile pensare che una posizione autonomista come quella sostenuta dal Partito Socialista in questa campagna elettorale possa conciliarsi con le politiche di una sinistra che si è collocata fuori dalla socialdemocrazia europea, anzi in contrapposizione. Adesso Bertinotti apre a Boselli, ma questo misura di più il successo di Boselli in questa campagna elettorale che non le vere intenzioni di Bertinotti, che solo qualche settimana fa pensava anche lui, in accordo con Veltroni, ai Socialisti come una forza estinta.
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