HANNO PERSO TUTTI: CERCASI NUOVI PROTAGONISTI di Nicola Cariglia da Pensalibero.it
05 marzo 2018
Urge un radicale movimento che porti in breve tempo a
smantellare piccole e grandi rendite di posizione per dare vita ad una grande
sinistra democratica, pervasa di cultura laica e riformista.
Al dunque, hanno perso tutti.
Il centrodestra, prima coalizione, lontana per voti e seggi dal poter fare un
governo, fosse anche con l’apporto di eventuali transfughi. I 5 Stelle, primo
partito, con una buona percentuale ma non quanto sperata e tale da non
consentire un esecutivo presieduto da un loro esponente. Il PD ed il
centrosinistra che ha subito una disfatta che tale sarebbe stata anche
aggiungendo i voti di Liberi e Uguali. Ma la sconfitta non riguarda solo i
partiti che nemmeno hanno attaccato manifesti e raramente hanno convocato
comizi o riunioni. Al contrario dei media, che hanno svolto una lunga e
martellante campagna elettorale: direttamente, attraverso articoli strabuzzanti
di messaggi rozzi o subliminali; o indirettamente, con interviste ed inviti nei
talk show indecentemente sbilanciati.
Il risultato elettorale, per chi ha profuso tanti mezzi per condizionarlo, è
stato decisamente deludente. Non ci sono maggioranze per governi stabili e,
dunque, nessuna speranza di politiche in grado di ricompensare gli sforzi
profusi per sostenere certi partiti. Insomma, gli elettori si sono liberati in
un colpo solo dai vincoli di appartenenza ai partiti e dalla influenza dei
media e dei poteri che nella “seconda repubblica” così tanto hanno giocato per
incanalare il consenso. E da questo può nascere un po’ di ottimismo per il
nostro futuro.
La partita dovrà essere rigiocata quanto prima, possibilmente con una diversa
legge elettorale, tenendo anche conto degli impegni più pressanti di politica
estera ed economica da affidare ad un governo di transizione.
Ma non sarà sufficiente cambiare le regole del gioco, cioè, la legge
elettorale. Anche i protagonisti non potranno essere i soliti. O, se i soliti,
non potranno presentarsi nelle stesse condizioni. I Cinque Stelle sono primi
come partito ma hanno una presenza non omogenea e sono in difficoltà in alcune
regioni, tali da non consentire loro di aspirare al governo. Il Centrodestra,
che pure ha conseguito un risultato fino a pochi mesi fa impensabile, non può
continuare a coltivare nel suo seno le contraddizioni che lo hanno accompagnato
in tutta la campagna appena conclusasi. In particolare per quanto riguarda i
temi cruciali dell’Europa e dell’immigrazione, sui quali marcate sono le
differenze tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. A maggior ragione se una
nuova legge elettorale dovesse avere connotazioni maggioritarie che
renderebbero non più eludibile la scelta di un leader capace di rappresentare l’intero
schieramento.
Da ultimo, ma non per importanza, il PD ed il Centrosinistra. Pensalibero non
scopre da oggi gli errori, principalmente di Renzi, ma non solo, che hanno
portato alla cocente sconfitta di oggi. Basta rilevare che la perdita del
governo del Paese non è la conseguenza più grave. Più ancora è l’avere ridotto
tutto lo schieramento ad un campo minato con rischio di una lunga catena di
esplosioni. E la crisi di rappresentanza delle categorie tradizionalmente
orientate a sinistra non è nell’interesse dell’Italia, prima ancora che della
stessa sinistra. In questa area il risultato del 4 marzo ha avuto conseguenze
addirittura disastrose. Urge un rinnovamento epocale, una grande personalità
o/e un radicale movimento che porti in breve tempo a smantellare piccole e
grandi rendite di posizione per dare vita ad una grande sinistra democratica,
pervasa di cultura laica e riformista, che ambisca a candidarsi al governo.
Personalmente mi auguro che a tale processo possa partecipare da protagonista
anche la galassia laica, liberale e socialista una volta che smetta di guardare
esclusivamente al proprio ombelico ed abbia il coraggio di spingersi in mare
aperto. L’occasione di parlarne capiterà a breve, in occasione della
manifestazione in programma a Livorno per il 24 marzo ad iniziativa di vari
circoli e associazioni socialisti. Lo sguardo non potrà non proiettarsi
sull’intero campo della sinistra.