GLI ANZIANI PATRIMONIO DELL’ITALIA di Mauro Broi segretario metropolitano PSI Milano del 14 novembre 2020
14 novembre 2020
Ogni
giorno che passa appaiono sempre più evidenti i limiti della Giunta Regionale,
di centro destra, nella gestione dell’emergenza sanitaria. Si sperava che dopo la
prima tragica esperienza, la nuova ondata di contagi, prevedibile e prevista, non
ci avrebbe colti impreparati. I fatti e i numeri dimostrano il contrario. Siamo
arrivati a punte di undici mila contagi giornalieri e quasi 19.000 morti complessivi,
da inizio pandemia ad oggi. Siamo in affanno in alcuni ospedali e terapie
intensive. La burocrazia amministrativa, che sopravvive anche all’emergenza,
non facilita l’individuazione di Hotel Covid. Ci sono le strutture alberghiere
vuote, ma le convenzioni, con le stesse, devono essere fatte attraverso bandi
pubblici gestiti dalle ATS.
In
un simile contesto, come abbiamo già scritto, è semplicemente assurdo che ancora
non siano stati distribuiti, in particolare, ai soggetti più fragili i vaccini
antiinfluenzali, che a detta degli esperti sanitari, sono in minima parte
efficaci anche contro la pandemia. In altre regioni, dove il vaccino è stato
prenotato nel mese di marzo, la campagna vaccinale è a buon punto. In
Lombardia, per incapacità o per altri motivi a noi sconosciti, ,ci si è mossi
in ritardo, incontrando quindi, grandi difficoltà nel reperirli e pagandoli
molto più di quanto li abbiano pagati altre regioni.
Forse
Il Presidente della giunta regionale, Attilio Fontana e il suo Assessore alla
Sanità Giulio Gallera, considerano, come il Presidente della Liguria, Giovanni
Toti, che le persone anziane non siano utili alla società.: “Anziani più
fragili, non indispensabili a sforzo produttivo del Paese” questo il tweet di
Toti, che a posteriori si è scusato, dichiarando di essere stato frainteso.
Valutazioni e toni che si pensava appartenessero ormai ad un tragico passato.
Considerare
e trattare gli anziani come un peso e un costo sociale, sta, in verità,
diventando un pensare e agire comune, anche per esempio, nella scelta delle priorità
di intervento nell’ambito della sanità, soprattutto in questo particolare
momento. Poche e flebili le voci critiche anche dell’opposizione sulla gestione
sanitaria, sull’assenza totale di un giudizio critico e assunzione di
responsabilità della maggioranza a trazione leghista che governa la regione.
Come
Socialisti non possiamo che condannare e combattere questa impostazione. La
salute dei cittadini e tutelata dalla nostra stessa Costituzione. Non vi possono
essere pregiudizi e distinzioni tra persone considerate utili e inutili a
secondo del loro valore produttivo o in funzione dell’età anagrafica.
Le
persone anziane, nelle società moderne, rappresentano la punta più avanzata
della coesione sociale e famigliare, proprio per il ruolo che svolgono in
questi due ambiti.
Rappresentano
e colmano i vuoti e le lacune sociali, create da una classe dirigente politica
che ha distrutto il tessuto sociale, il welfare. Creato divisioni, maggiori
povertà, dispersione scolastica e solitudine. Le persone anziane, i nonni, le
nonne, sono l’argine alla deriva sociale.
La
sinistra, ammesso e non concesso che oggi sia rappresentata politicamente, non esprime
nessuna posizione a riguardo, come del resto su tanti altri temi sensibili.
L’ipocrisia,
la mediazione inconcludente, la mancanza di coraggio politico e/o l’assenza di
una visione prospettica di medio e lungo termine, assottiglia se non annulla la
percezione di una differenza tra il centro destra e il centro sinistra.
Esiste
un vuoto, soprattutto la mancanza di un progetto politico che rigeneri fiducia
tra la gente e riduca il divario tra le esigenze reali e le scelte politiche.
C’è
bisogno, oggi più di ieri, di una moderna politica socialdemocratica, di
socialismo, di noi socialisti, della nostra autonomia e libertà di pensiero e
di azione. Dobbiamo esserne consapevoli e agire di conseguenza.
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