GINO GIUGNI CI HA LASCIATO
06 ottobre 2009
Personaggio di spicco del socialismo italiano, studioso di altissimo livello e caro amico che da tempo si era dovuto ritirare dalla vita politica per problemi di salute.
Giurista, riformatore e grande saggio del vecchio PSI, è ricordato come il Padre dello Statuto dei Lavoratori: nel 1969 venne infatti messo a capo della Commissione Nazionale, con l’incarico di scrivere il testo che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano. Prima di Marco Biagi e Massimo D’Antona, Giugni è stato per anni l’anello di congiunzione tra le istituzioni e il mondo economico.
Cuore socialista e riformista, verso la fine degli anni ’60, periodo in cui l’azione sindacale nelle fabbriche era precaria, discontinua e caratterizzata da un’asimmetria di potere e di influenza rispetto alle direzioni aziendali, Giugni si dedicò al progetto di uno statuto a difesa dei diritti dei lavoratori, in qualità di consulente legislativo del Ministro socialista Giacomo Brodoloni.
Il suo impegno riformista lo espose però alla violenza del terrorismo: nel maggio 1983, mentre stava lavorando alla revisione della scala mobile, venne gambizzato a Roma da una donna facente parte delle Brigate Rosse. Nello stesso anno venne eletto senatore nelle liste del Partito Socialista Italiano (rieletto poi nell’87).
Dall’aprile 93 al maggio 94 ricoprì la carica di Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale nel governo Ciampi e fu inoltre membro della Commissione Parlamentare Inquirente sulla Loggia Massonica P2.
Giugni negli ultimi anni ha ricoperto tra l’altro la carica di presidente della Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Come ha ricordato lo stesso Napoletano, Gino Giugni è un esempio di assoluta dedizione allo Stato democratico, riconosciuto ispiratore di una moderna scuola di diritto del lavoro, e allo stesso tempo è stato, ancor prima di approdare in Parlamento e al Governo, promotore di una legislazione sociale avanzata culminata nello Statuto dei Diritti dei Lavoratori.