FONDAMENTALE L' ESPERIENZA SOCIALISTA di Gianni Baget Bozzo, dal Corriere della Sera 10 maggio 2009

12 giugno 2009

FONDAMENTALE L' ESPERIENZA SOCIALISTA di Gianni Baget Bozzo, dal Corriere della Sera 10 maggio 2009

Una lettera inedita del sacerdote scomparso
Per concessione di «Mondoperaio», il mensile socialista diretto da Luigi Covatta, pubblichiamo una lettera inedita che Gianni Baget Bozzo indirizzò il 16 giugno 2008 a Rino Formica.
Caro Rino, per me l' esperienza socialista è stata fondamentale perché vi sono giunto a partire dalla convinzione che l' unità politica dei cattolici attorno alla Dc sarebbe stata la rovina della Dc e un grave colpo per la Chiesa e per lo Stato. La storia di Bettino è talmente significativa da essere una memoria fondante per la politica italiana, come di fatto è stato. La linea che passa da Craxi a Berlusconi oltre il Psi, ma per la libertà e la democrazia contro il comunismo è il cuore della politica italiana e ho inteso la mia posizione come cattolico legata al fatto che nel Psi si è espressa la lotta per la libertà anche dei cattolici. In questo periodo mi sono regolato con il criterio che occorre decidere passo per passo perché i cambiamenti che viviamo sono tali da andare oltre il pensiero politico occidentale e il pensiero moderno. Il mondo unito come una città politica e sociale, legato alla scienza e alla tecnica per la sopravvivenza, è una realtà impensata e oggi vissuta, ma non pensabile con le categorie razionali proprie della nostra comune tradizione. La realtà falsifica tutti i progetti fondati sulla cultura del passato e questa è la ragione per cui Berlusconi e il centrodestra riescono dove la cultura politica di sinistra non riesce. Spero che la grande opera di civiltà umana che viviamo riesca in bene e risolva i problemi aperti da un' umanità che è andata oltre la natura. Per la politica italiana penso che, sia in sede europea che in sede nazionale, il problema sia quello di acquistare il controllo pubblico del territorio contro l' anarchismo e il localismo, porta aperta verso la camorra e la ' ndrangheta, le nuove criminalità diverse dalla mafia storica. Sull' Europa penso che occorra arrivare a un nucleo più ristretto, quello dei Paesi fondatori più Spagna e Portogallo per creare l' esercito comune, le frontiere comuni, una politica verso l' immigrazione comune, un rapporto con minoranza islamica comune. È un minimo politico che io vedo, non posso pensare oltre il giorno, è un grave limite ma è così. Ma questo penso fosse il problema della socialdemocrazia originaria verso gli anarchici e i libertari, riscoprire il limite dell' agire umano nel momento in cui esso assume possibilità indefinite. La memoria di te è parte della mia vita perché l' ha cambiata e ti sono infinitamente grato per avermi accolto nella tua casa politica che è divenuta la mia casa spirituale.

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