FISCO, L'ENNESIMO "BIDONE" DI TREMONTI di Silvano Miniati dall'Avanti della Domenica del 19 giugno
18 luglio 2011
Un governo con l’acqua alla gola e sempre più privo di ciambelle di salvataggio non può fare altro che annaspare disperatamente. Un gruppo sempre più numeroso di naufraghi ormai ossessionati dalla ricerca di tutti i possibili escamotage per arrivare al 2013, nutrendo per di più l’ambizione di recuperare nei prossimi due anni un credito con gli elettori che sembra definitivamente svanito. Berlusconi promette la solita riforma fiscale annunciata a fasi alterne da 17 anni. Meno tasse per tutti, niente patrimoniale, niente tassazione delle rendite finanziarie, niente tasse sulla casa e si potrebbe continuare all’infinito nell’elencare il niente, essendo però chiaro che il niente vero riguarda le aspettative di tutti i cittadini. Maroni sostiene che bisogna fare tutto e subito, ritrovando quel coraggio che a Tremonti, invece, sempre a detta del ministro dell’interno e di Berlusconi sembra mancare. Bossi annuncia dal suo canto il miracolo, affermando che Tremonti ha ragione a difendere in modo intransigente il bilancio dello Stato, ma che hanno ragione anche Maroni e tutti coloro che propongono di infischiarsene degli accordi sottoscritti dallo stesso Berlusconi con l’Unione europea. Il senatore padano, avendo chiaro che così stando le cose i rapporti tra la Lega e Tremonti rischiano di deflagrare, con conseguenze immediate per il governo, rassicura tutti annunciando che non c’è da inquietarsi, perché i soldi sono stati trovati e, quindi, ci sono. Sarebbe davvero interessante che Bossi dicesse, con un minimo di precisione, dove sono stati trovati i soldi e chi sarà chiamato a metterli a disposizione dello Stato. Si tratta di un balletto, quello tra i dirigenti della Lega e del Pdl, che può solo fare indignare, visto che tutto avviene sulla pelle degli italiani. In tutta questa commedia, il più pericoloso rimane comunque il ministro Tremonti, che al pari degli altri non ha idea di come si possa uscire da una situazione, che rischia di diventare tragica. Non ha idee e proposte, ma cerca di abbellire il nulla per poterlo presentare nel modo migliore ai cittadini italiani, che sembrano aver capito che un bidone, anche se addobbato come si trattasse di un albero di Natale, sempre un bidone rimane. Le anticipazioni che filtrano ci parlano di proposte che non hanno certo il sapore della novità: per la sanità si parla di risparmi senza mai fare riferimento ai diritti essenziali che il servizio sanitario deve garantire; ai lavoratori del pubblico impiego si promettono nuove grandinate; sulle pensioni si ripropone la linea dell’affamare i pensionati di oggi senza garantire un destino diverso a quelli di domani. Quando si parla, poi, di lotta all’evasione e di riduzione dell’area delle esenzioni e delle elusioni, già rispuntano le vecchie furberie: gli invalidi veri nascosti dietro quelli falsi, per rendere più aggredibile il campo delle detrazioni, ci si riferisce a quelle per la palestra o che riguardano il gatto o il cane, ignorando che a tale voce fanno capo somme rilevanti relative alla qualità della vita delle famiglie e dei loro redditi reali. Ancora una volta, il maghetto Tremonti indica la luna nella speranza che gli italiani non guardino dove mettono i piedi. Avremo modo di affrontare più seriamente e nel dettaglio il problema della condizione di oltre 2/3 di italiani, che vedono peggiorare una situazione che per molti è ormai al livello di guardia, ma intanto ci preme lanciare una sorta di avvertimento, che vale per ognuno di noi: farsi ingannare un’altra volta sarebbe davvero imperdonabile.
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