EUROPEE. NENCINI: SE PASSA LO SBARRAMENTO, PROFONDE FRATTURE NELLE ISTITUZIONI LOCALI. LETTERA A NAPOLITANO, FINI, SCHIFANI
15 febbraio 2009
Se la proposta sulla legge per le europee andrà in porto così come è stata formulata ''si apriranno profonde fratture nelle istituzioni locali: fratture a partire dal prossimo turno amministrativo''. Lo sottolinea, in una lettera indirizzata ai presidenti dei gruppi del Pd alla Camera e al Senato, il segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini. Questo il testo della lettera: ''Cari presidenti, domani discuterete la proposta di riforma alla legge elettorale per le Europee. Conoscete la mia opinione e conoscete nel contempo il parere espresso al tavolo del 'Comitato della Democrazia' che raccoglie i partiti assenti dal Parlamento italiano ma ben radicati sul territorio. Le ragioni del dissenso sono molteplici e tutte ben note. Ne aggiungo una conclusiva: chi condivide con il Pd il governo di città, province e regioni avrebbe dovuto essere informato sul tipo di accordo che si stava profilando nel nome di una comune responsabilità e per fronteggiare coralmente le politiche del Governo. L'opposizione, infatti, non è solo quella parlamentare, tanto più quando larga parte degli enti locali sono retti da coalizioni. Non è successo nulla di tutto questo. Trovo corretto informarvi che l'approvazione della proposta così come è stata formulata in accordo con i partiti di maggioranza rischia di aprire profonde fratture nelle istituzioni locali. Fratture a partire dal prossimo turno amministrativo. Non aggiungo l'ovvia considerazione su chi si avvantaggerebbe in questo caso''. "E' in atto in questa Italia un profondo e continuo stravolgimento della Carta Costituzionale".E' quanto scrive Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista in una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica e a quelli di Camera e Senato."L'art. 48 della nostra Costituzione recita: ' Il voto è personale ed eguale, libero e segreto '.Eguale scrisse il costituente sessanta anni fa. La riforma della legge elettorale europea - prosegue Nencini - contraddice sia il contenuto della norma costituzionale che lo spirito della Costituzione. E' infatti il sistema proporzionale l'architrave della democrazia rappresentativa italiana. Da qui la centralità del Parlamento, i limitati poteri conferiti al Presidente del Consiglio dei Ministri (non Capo del Governo!), il ruolo di garanzia assegnato al Presidente della Repubblica. Cittadini, dunque, di una categoria inferiore. La ripetizione di un 'voto utile' che il Capo dello Stato criticò con fermezza nell'aprile scorso proprio richiamando l'art. 48. Se la proposta di riforma della legge elettorale per le Europee diventasse legge, saremmo di fronte ad una ulteriore lesione della Costituzione. Ulteriore perché, soprattutto a partire dagli anni Novanta, le incursioni si sono ripetute senza sosta e con effetti letali. L'ultimo caso - conclude il segretario socialista - riguarda la Commissione di Vigilanza RAI. Un precedente di tale gravità da stravolgere regolamenti e consuetudini istituzionali mai messe in discussione prima. La nostra preoccupazione nasce da queste considerazioni: un vertice sempre più ristretto che ha saldamente nelle mani tutto il potere decisionale anche quando la Costituzione non lo consente; una parcellizzazione della democrazia rappresentativa cui si delegano solo scelte marginali.
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