Elezioni Usa: Think global act local (titolo nostro) Di E. Macaluso da "Il Riformista" del 4 Novembre 2004.

04 novembre 2004

Elezioni Usa: Think global act local (titolo nostro) Di E. Macaluso da

Mentre scrivo, sembra che George W. Bush abbia vinto. Tuttavia l’incertezza ha dominato la giornata elettorale non solo in Usa, ma in tutto il mondo. Il duello tra i due candidati è stato seguito, anche in Italia, con la stessa passione con cui si seguono le elezioni nel proprio paese. Forse mai come in questi giorni abbiamo misurato il ruolo che oggi l’unica superpotenza esercita nel mondo globalizzato. In Italia la spaccatura passava lungo la linea che divide gli amici e gli avversari del governo Berlusconi. In passato i leader che guidavano la maggioranza parlamentare, nel nostro paese, erano considerati, dalla sinistra, uomini al servizio degli Usa, a prescindere dal colore del presidente americano. Non ricordo nessun presidente del Consiglio che avesse legato il proprio nome e impegno politico a un presidente americano: da De Gasperi a Fanfani, da Moro ad Andreotti, da Spadolini a Craxi. Oggi le cose sono cambiate, il capo del governo ha tifato apertamente per Bush. E l’opposizione ha parteggiato per Kerry: non era mai avvenuto. E non perché c’è la guerra, ma perché tutti pensano che la vittoria dell’uno o dell’altro avrebbe influenzato le elezioni italiane. Ma sarà così?

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