E' TEMPO DI NUOVE PROSPETTIVE di Aulo Chiesa Segretario dell'Associazione "il Socialista"
26 gennaio 2007
Nello scenario politico attuale il mondo socialista, laico e liberal-socialista soffre. La rimozione da Palazzo Barberini della targa posta in ricordo della nascita del PSDI per volontà di Giuseppe Saragat (un evento importante nella storia italiana per la sua scelta di civiltà a favore dell’Occidente); l’intitolazione di una via a Bettino Craxi ad Hammamet per l’impegno e la volontà delle autorità tunisine, le conseguenti polemiche in Italia ed il ripetersi delle solite omelie contro lo statista socialista scomparso ( a cui non si sono sottratti il solito Di Pietro ma anche il presidente del consiglio, Romano Prodi); l’uscita di per sé clamorosa del “riformista” Nicola Rossi dai DS ripropongono la Questione Socialista. Oggi in Italia manca un partito socialista come quelli che governano (o sono all’opposizione) in Europa; manca un partito socialista in grado di suscitare emozioni e dare un ideale alle nuove generazioni; manca un partito socialista in grado di proporre una grande riforma elettorale e delle istituzioni; manca un partito socialista in grado di dar vita ad una politica economica innovativa, di dare un senso di laicità dello stato, di caratterizzarsi con una coraggiosa politica ambientale, manca in sostanza un progetto politico riformista “forte”. E se qualcuno vuole smentirmi vuol dire che il sottoscitto, insieme alle centinaia di migliaia di cittadini che leggono quotidiani, settimanali, mensili di politica, qualche volta riviste internazionali, non percepisce il lavoro programmato e svolto dai nostri referenti attuali (principalmente i DS e lo SDI), e, purtroppo, anche dalla Rosa nel Pugno). Naturalmente questo non vuol dire solamente che la comunicazione nei confronti dell’elettorato italiano (non solo del centro-sinistra) di quel poco che viene fatto, è completamente assente o è molto debole ma che il nodo della Questione Socialista non è sciolto. Potrei fare decine di esempi sui temi sopra accennati che non sono stati affrontati con spirito socialista e riformista. Credo che basti ricordare l’evidente scollamento, nell’ambito del nostro attuale governo di centro-sinistra, tra le politiche riformiste (e rivoluzionarie in senso liberal socialista!) da attuare per un paese realmente europeo e la situazione di “conservatorismo” che si è generata e si sta consolidando con il compromesso tra le tendenze massimaliste della coalizione e l’approccio democristiano-gestionale del governo. Mi scuso per il politichese con cui cerco di mostrare la mia insoddisfazione di elettore del centro-sinistra, ma vorrei tradurre la mia opinione sull’attuale momento politico in alcuni scenari propositivi per la “messa a punto” di un moderno partito socialista, democratico, laico, libertario e internazionalista. Primo scenario. Sta tentando di nascere il partito democratico: non è e non potrà mai essere un partito socialista; potrà contenere elementi di spicco del socialismo riformista e nel suo programma si troveranno riferimenti alla cultura socialista europea, ma, per il tipo di operazione verticistica che alcuni hanno portato avanti e con un compromesso ( veramente storico ed inverosimile) tra l’apparato della margherita e l’apparato diessino non ci sono i presupposti per un “normale” partito socialista e riformista di stampo europeo. Conclusioni su questo primo scenario: il modello del partito democratico è pieno di contraddizioni! Secondo scenario. Può nascere una formazione politica socialista guidata dal nucleo fondatore dei DS in grado di assorbire le altre piccole forze politiche, ma con il nucleo socialista riformista in minoranza. Non me ne vogliano i compagni laburisti e socialisti dei ds a cui guardo sempre con simpatia, ma che fine faranno Ruffolo ( già disperso…), Amato, Spini, Besostri, Marossi, Belli Paci, la componente “liberal” dei DS (vedi Rossi…), con un partito che deve ancora fare i conti con la storia? La Bad Godesberg italiana è stata fatta? Mettiamo sullo stesso piano Craxi (davvero ingombrante) e Berlinguer (con il suo falso moralismo), Togliatti con Saragat o Lombardi, Longo con Pertini o Nenni? O peggio ancora i fratelli Rosselli con Don Milani ( caro compagno Veltroni…)? Conclusioni: le vie del Signore sono infinite… Terzo scenario: può nascere una formazione politica socialista nuova, partendo dall’esperienza dello SDI e della Rosa nel Pugno, con il grande contributo delle associazioni e dei circoli laici, con l’ala liberal dei DS (sissignore! sempre che riescano a superare il complesso edipico del partito-padre), con Nuovo PSI, lib-lab, riformisti insoddisfatti del centro-destra, ma soprattutto aperto ai cittadini che credono in nuove prospettive della politica. Si tratta evidentemente di un laboratorio politico, che non deve guardare al passato, al vecchio PSI, ed il cui germoglio è stato il tentativo della Rosa nel Pugno di coagulare i riformisti ed i socialisti “nascosti” nel paese. Io credo che questo “esperimento” vada ripreso con un maggior tasso di coraggio e di adesione ai problemi concreti: le donne, i giovani e gli uomini per cercare di modificare la gattopardesca Italia ci sono. Questa terza ipotesi di scenario è la più difficile, è quella più utopica, ma che può condizionare un centro-sinistra ad effettuare scelte riformatrici di ampio respiro. Fantasia? Utopia? La discussione è aperta, senza perdere tempo perché l’astensionismo è dietro l’angolo. Ed il vuoto, populista, illiberale, leghista Centro Destra pure. Con tutta la sua forza. E’ tempo di nuove prospettive
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