E SE CI FOSSE DRAGHI AL CENTRO DELLA MANOVRA DELLA CRISI DI GOVERNO? di Franco Astengo del 17 luglio 2022

17 luglio 2022

E SE CI FOSSE DRAGHI AL CENTRO DELLA MANOVRA DELLA CRISI DI GOVERNO? di Franco Astengo del 17 luglio 2022

Deluso dalla mancata elezione a Presidente della Repubblica, dopo essersi fatto una campagna elettorale populista alla BCE stampando moneta, conscio degli scarsi risultati realizzati dal suo governo, in difficoltà sul fronte europeo rispetto alla guerra, verificata l'incontenibile fibrillazione di diversi segmenti del quadro politico italiano, impossibilitato a costruire un proprio partito per deficit di consenso, Draghi avrebbe anche potuto decidere di lasciare baracca e burattini.

La manfrina in atto dei Sindaci, ecc, ecc servirebbe a costruire una ipotesi elettorale per Draghi senza Draghi emettendo alti lai per la mancata stabilità, i danni inferti al paese, ecc, ecc, in modo da presentare a una parte dell'elettorato l'ipotesi di un'area centrista da PD ai cespugli che si muove in quel solco atlantista, europeista, ecc.

A contribuire a questo disegno però mancherà Forza Italia: troppo facile, votando con l'attuale sistema, vincere con lo schieramento di centro destra unito: poi si vedrà.

Questo quadro per segnalare come sarà difficile comunque un voto immediato: si potrà costituire un governo ponte (Amato) per votare la legge di bilancio e far finta di completare il sempre più aleatorio e futuribile PNRR (se poi ci si infilasse la modifica della legge elettorale si potrebbe dire che, a questo proposito, non tutto il male sarebbe venuto per nuocere).

A Sinistra, preso atto dell'incomunicabilità tra il progetto Sinistra Italiana/Verdi (annunciato troppo in fretta e in una forma eccessivamente "blindata" sui due piccoli partiti) e Unione Popolare e pronunciata una preferenza per chi si può mettere in grado di contribuire, nei collegi uninominali, a fermare la destra lanciata verso la maggioranza assoluta grazie alla riduzione del numero dei parlamentari appare necessario riflettere sulla possibilità di costruire una lista in grado di superare lo sbarramento (1.000.000 di voti con l'attuale sistema, probabilmente 1.300.000 con la formula del proporzionale con sbarramento.

Servirebbe una lista ben più ampia dal punto di vista dello spettro delle contraddizioni assunte a riferimento della progettualità da portare avanti in campagna elettorale rispetto a quanto possibile con un'alleanza ristretta a SI e Verdi e non basterà l'apporto di qualche lista civica dall'appeal sicuramente ridotto rispetto alle elezioni amministrative.

Va svolto un serio tentativo per coinvolgere Articolo 1 anche se si tratta di un'impresa molto difficile e servirebbe una componente capace di coinvolgere e strutturare quanto è vivo nel Paese di sinistra socialista e di unità della sinistra storica.

Obiettivo: il conseguimento di una presenza istituzionale autonoma sulla base di una progettualità spiccatamente rivolta sui temi della pace, del lavoro, del welfare, dell'ambiente, della difesa della democrazia repubblicana sulla base dei voti referendari del 2016 e del 2020.

Vai all'Archivio