È RIMORTO IL PCI. DA OGGI SIAMO TUTTI PIÙ LIBERI - di Peppino Caldarola, da Il Riformista 2007
02 maggio 2007
Il Partito democratico c’è. Quello che sarà, è impossibile immaginarlo. I media si sono innamorati come nella prima puntata del Grande Fratello. Le nomination fanno notizia. Nel frattempo quegli arretrati dei francesi, che nulla sanno di Curzio Maltese e Gad Lerner, si dividevano secondo l’antico schema destra-sinistra. Antonio Polito è andato talmente oltre che preferisce Sarkozy. Non c’è sorpresa più entusiasmante per un ex uomo di sinistra che scoprire la destra. Una delle cose più azzeccate che ho scritto in questi mesi è che in ogni ex comunista cova un Adornato. Così rendiamo l’onore delle armi a un vecchio compagno che se n’è andato “oltre” alcuni anni fa.
I democratici di rito margheritico sono convinti che per battere Sarkozy era meglio partire dal 18% di Bayrou piuttosto che dal 25% abbondante di Ségolène Royal. Non sanno spiegare perché, ma loro hanno la fede che spiega quasi tutto. I democratici di rito diessino erano pronti al successo dell’uno o dell’altra. Se avesse vinto l’amico di Rutelli avrebbero avuto la prova provata del fallimento della sinistra, ora che ha vinto Ségolène la iscrivono al Partito democratico. Comunque la metti, hanno ragione loro come accade a quelli che hanno sempre avuto torto. Tutti invitano all’alleanza, col trattino, fra Ségolène e Bayrou per trovare la conferma che l’Italia ha imbroccato la strada giusta. Bisognerà vietare l’alcol non solo negli stadi prima delle partite ma anche nella politica dopo i congressi. La Francia, così scioccamente arretrata, secondo i leader del Pd esalta l’ennesima eccezione italiana. È di qui, proclama Prodi, che riparte la storia mondiale. Dopo Robespierre e Lenin, tocca a un italiano. Fantasmi di tutto il mondo unitevi!