E’ MORTO GIANNI BAGET BOZZO
08 maggio 2009
Perdiamo un uomo politico e commentatore controverso ma che costantemente ha dato un grande contributo alla politica italiana anche attraverso il suo atteggiamento spesso eretico e non convenzionale.
Spinto dall'avversione per il compromesso storico fra DC e PCI, alla fine degli anni ’70 Gianni Baget Bozzo si avvicinò a Bettino Craxi, nel quale vedeva l’ispiratore di una sinistra moderata e socialdemocratica. Nel 1984 si candidò per il Partito Socialista Italiano al Parlamento europeo, venendo sospeso a divinis dalla Chiesa per aver assunto una carica politica senza esplicito permesso. Si ricandidò nel 1989 e rimase a Strasburgo fino al 1994. Alla scadenza di tale mandato fu riammesso all’esercizio delle funzioni sacerdotali.
Il mutato scenario politico che si delineò negli anni successivi allo scandalo di Mani Pulite, spinse Gianni Baget Bozzo a continuare il suo impegno personale in politica, su posizioni opposte a quelle della nascente coalizione dei Progressisti. Lasciato il Partito Socialista Italiano, nel 1994 partecipò quindi alla fondazione di Forza Italia, di cui redasse la Carta dei valori e che si occupò di radicare culturalmente nell’orizzonte del "liberalismo popolare".