DUM ROMAE CONSULITUR, SAGUNTUM EXPUGNATA – del prof. Aldo Ferrara, 28 novembre 2007

16 dicembre 2007

DUM ROMAE CONSULITUR, SAGUNTUM EXPUGNATA – del prof. Aldo Ferrara, 28 novembre 2007

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo, scritto in occasione della recente votazione alla Camera sul welfare.

Il governo pone la questione di fiducia nell'Aula della Camera al proprio maxiemendamento al DDL che recepisce il protocollo su welfare e pensioni. Lo ha annunciato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti depositando il maxiemendamento. Iniziamo dunque con il piede sbagliato la marcia verso il recupero delle istanze sociali che questo Governo e questa maggioranza avevano promesso al Paese. Lo stesso Bertinotti afferma che esiste un problema di difficoltà nei rapporti tra Esecutivo e Parlamento. Nel frattempo passa un DDL che assicura solo qualche lieve pannicello per i lavori usuranti.
Argomento scottante questo ma di grande attualità. La revisione della Tabella Salvi del 2000 è improcrastinabile non solo per la scomparsa di alcune categorie usurate che si sono affievolite fino a scomparire ( vedi i minatori, fatta eccezione delle residue cave del Sulcis) ma soprattutto per i Lavori Usuranti Emergenti, specie quelli legati alla viabilità (autoferrotranvieri, Vigili Urbani e Forze dell'ordine in permanenza sulla strada). Il criterio invocato quelle delle 80 notti è solo un indicatore ma non esprime appieno l'entità, la gravità l'usura di certi lavori che, specie nel corso del tempo, si manifestano letali.
Mentre la destra grida al "problema sicurezza", la sinistra dovrebbe, se sinistra è ancora, farsi carico della tutela della salute dei suoi tutori dell'ordine, salute fortemente compromessa dall'evoluzione stessa della nostra società, ora avviata ad un piano di sviluppo terziario basato solo esclusivamente sulla viabilità e non sullo sviluppo strutturale. Questa Finanziaria ha in buona sostanza dimenticato l'appello del Capo dello Stato per le "morti bianche" e disatteso fortemente le " morti bianche ad orologeria" quelle cioè che non avvengono repentinamente per infortunio ma che, data l'usura logorante, progressiva, direi quasi implacabile del lavoro non protetto, porta a morte certa. Si tratta solo di aspettare. Gli infortuni:Due milioni nel mondo, di cui 12 mila bambini, mentre in Italia sono 1.360. Gli infortuni mortali nel nostro Paese, anche se hanno avuto una lieve diminuzione, sono pur sempre un numero consistente rispetto a 4,7 milioni di infortuni che annualmente accadono nell'Europa ma noi continuiamo a registrare 4 infortuni mortali ogni giorno lavorativo nel nostro Paese, e quelli mortali che avvengono nel nostro Paese sono il 20,52 per cento di quelli che accadono in Europa.
Nel mondo L'Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) ha diffuso i dati sulle "morti bianche", rilevando che sui duecentocinquanta milioni di infortuni a lavoratori di ogni età che avvengono ogni anno, 335 mila sono mortali: 170 mila nel settore agricolo, 55 mila nel settore minerario e 55 mila nelle costruzioni. Inoltre, in tutto il mondo muoiono sul lavoro mille bambini al mese (dodicimila ogni anno).
In Italia gli infortuni mortali in Italia sono ogni anno 1.394 (quelli di lavoratori regolarizzati e denunciati all'INAIL); abbiamo, inoltre, oltre 24.000 malattie professionali all'anno.Il settore edile registra il più alto numero di infortuni mortali, oltre 350 all'anno ma anche nell'industria pesante come l'Ilva di Taranto, il più grande polo siderurgico d'Europa, si registrano circa 4mila nel 2004, vale a dire una media di 10-11 infortuni al giorno.
Accanto alle morti bianche da traumi nell'edilizia, industria e d agricoltura ,le malattie professionali costituiscono le morti bianche lente e colpiscono soprattutto il sistema cardio-respiratorio.
Nel mondo, 160 milioni ogni anno. Un problema sociale, ovviamente, ma anche un "peso" per l'economia: il costo annuo nel nostro paese è di 28 miliardi di euro, mentre a livello mondiale si arriva a 1.251 miliardi di dollari, il 4 per cento del pil, una cifra 20 volte superiore all'ammontare mondiale ufficiale dei fondi stanziati per lo sviluppo.
La stessa fonte indica che i 335 mila morti salgono a due milioni le persone se si considerano anche le vittime di malattie professionali.., le c.d. "morti bianche ad orologeria".In pratica ogni giorno muoiono 3300 lavoratori, al ritmo di un morto ogni 6 minuti.
Le morti per mesotelioma pleurico, una malattia con un periodo di latenza che va da 20 ai 30 anni. Gli istituti scientifici prevedono per il 2020 dai 3 ai 4mila casi di mesotelioma all'anno da amianto, Non basta più il divieto di utilizzo di materiali nocivi, amianto e sostanze chimiche. Sono emersi due elementi nuovi il radon che inquina le costruzioni dei paesi europei e la necessità di istituire un fondo di risarcimento per le vittime, perché serve prevenire, ma anche risarcire.
Per quanto attiene alcune categorie fortemente usurate come vigili urbani e autoferrotranviari, dati i numeri epidemiologici ad essi va applicato il concetto di "morte bianca ad orologeria". Dal 1995 al 2005 sono morti in Italia circa 600 vigili urbani per cancro polmonare pari a circa 1,1 vigile alla settimana, ma se si considerano i dati relativi alla insufficienza respiratoria la mortalità ascende a 2/ alla settimana, pari a circa 1050-1100 in dieci anni. Considerato che la popolazione dei Vigili è pari a circa 50.000 unità, vi è una falcidie pari all'1%° per Cancro polmonare.
Nella categoria degli autoferrotranvieri l'aspettativa di vita è di circa - 7,3 anni rispetto ad altre categorie; il rischio cardiovascolare è del + 18%, quello per ipertensione arteriosa del + 35%.
Tutto ciò ci costerà come una manovra finanziaria. Anzi di più, se si considera l'entità (30 miliardi) di quella prossima ventura, perché ogni anno i danni alla salute causati dal lavoro costano al paese ben 41,8 miliardi di euro. Il danno economico costa quindi all'Italia una cifra superiore al 3 per cento del Pil.

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