DOVE SONO I DS? LI HANNO GIÀ SCIOLTI - di Peppino Caldarola da il Riformista dell'11 gennaio 2007
13 gennaio 2007
Inavvertitamente, in queste settimane i Ds sono già stati sciolti. Inavvertitamente, recita il Dizionario di Tullio De Mauro, vuol dire anche involontariamente, accidentalmente, distrattamente, erroneamente, inavvedutamente, sbadatamente. Ciascuno la interpreti come crede, ma il fatto è stato compiuto. Non ci vuole il medico legale per stabilire il decesso, né i Ris di Parma per cercare gli autori del delitto. Mentre si stanno svolgendo le procedure congressuali per stabilire i rapporti di forza fra le varie mozioni, la discussione vera è ormai sul dopo. Quando scrivo che i Ds sono già stati sciolti, so di scrivere una verità spiacevole che irriterà soprattutto il segretario del partito diessino. Ma anche lui si dovrà convincere che non si possono più raccontare le favole. Sono mesi che si parla del partito che verrà dandolo per scontato, come se questo disgraziato partito in cui molti hanno vissuto, credendoci, fosse un inutile ingombro. Del dopo nulla si sa. Più si accumulano gli ostacoli lungo la strada - il Pse, la Binetti, i candidati sindaci delle prossime amministrative -, più viene dato per certo che si farà comunque questa roba nuova. Il partito che c'è si sarebbe dovuto offendere. E in effetti si è offeso con una protesta silenziosa di cui si vedranno nel tempo, non ce ne vorrà molto, gli effetti. Una parte del partito deciderà di correre questa nebulosa avventura, sperando che sia l'ultima fuga dal passato. Altri ancora guardano con amore lontano questo strano partito, tutto sommato ancora vivace visto che ha regalato a Prodi gran parte dei voti delle primarie, ma si sono fatti l'idea che non lo vuole più nessuno, come un gran cagnone abbandonato in un una afosa giornata di luglio sull'autostrada.
La battaglia su se e quando si scioglieranno i Ds rischia a questo punto di essere una gran presa per i fondelli. Fassino dirà che non scioglie nulla, che si resta nel Pse, che alla Binetti gliela faremo vedere (in verità qui è meno battagliero), poi prepara questo buffo matrimonio fondato sull'odio purissimo con Rutelli. Adesso, come ho già fatto notare in un altro articolo, ci stiamo disputando la prossima leadership. Dibattito fondamentale che trascura il banale problema di trovare i voti. Si vedrà, non si può chiedere agli statisti di occuparsi de minimis.