DOMANDA SOCIALISTA SENZA RAPPRESENTANZA di Roberto Biscardini da Jobsnews.it
13 aprile 2019
Molti
italiani andranno a votare alle prossime elezioni europee consapevoli di non
essere rappresentati da alcuna lista in campo. Ciò anche in ragione di una
legge tutta italiana che con lo sbarramento al 4% riduce in partenza l'offerta
politica e dall'altro favorisce alleanze opportuniste e liste di coalizione.
Calenda e Pisapia nel Pd-Siamo europei. Tabacci, Bonino e Psi in +Europa.
Così
al disagio degli elettori che non si sentono rappresentati per niente, si
aggiunge il disagio di quelli che identificano nelle liste di coalizione solo
alleanze improprie.
Se
la questione europea non fosse una cosa seria, e mai come in questo
momento lo è, non ci sarebbe alternativa alla resa. Invece andrà attendibilmente
peggio. Con lo sfarinamento delle storiche famiglie politiche europee,
soprattutto là dove è maggiore l'instabilità politica o è pesante la
crisi sociale, saranno avvantaggiate in tutta Europa formazioni e liste nuove o
percepite come nuove, sostanzialmente di destra. Populiste o sovraniste, poco
importa.
La
situazione italiana non è diversa. Perché ciò che di nuovo avrebbe
potuto esserci a sinistra, alternativo alla destra, non c'è. Non c'è a
sinistra una forza o un'alleanza che, anche in considerazione della gravità
della situazione politica, democratica ed economica, abbia avuto il coraggio di
presentarsi come una vera forza socialista.
Un
tram che hanno perso in tanti. Una forza che senza compromessi e vecchie
ambiguità, avesse il coraggio di caricarsi sulle spalle la rappresentanza
italiana del socialismo democratico, internazionalista, pacifista, inclusivo,
egualitario, senza se e senza ma.
Come
abbiamo scritto nel documento/manifesto "Socialismo o barbarie"
bisogna credere che sia possibile un'Europa con più socialismo e che
un'Europa dell'equilibrio sociale e internazionale, capace di combattere le
destre non solo è politicamente possibile ma è anche necessaria.
Diversamente un'Unione Europea basata, come oggi, su un capitalismo regressivo
porterà alla catastrofe.
Di
fronte a questa realtà è venuta meno la capacità di unire le forze, per dar
vita ad
un'alleanza di formazioni affini, di alternativa socialista.
Una
formazione politica capace di ammettere i propri errori ma anche di
criticare contemporaneamente quei partiti del proprio campo che negli ultimi
decenni hanno commesso gravissimi errori sul piano economico e dei diritti. Con
ciò perdendo il senso del socialismo e tradendo il mandato che avevano ricevuto
dai loro sostenitori.
Una
forza, per fare un solo esempio, che abbia il coraggio di dire che i
socialdemocratici danesi stanno proponendo politiche di discriminazione nei
confronti dei profughi assolutamente incompatibili con nostri valori.
Una
socialdemocrazia che propone la "politica dei ghetti" non ha nulla a
che vedere con il socialismo.
Solo
un esempio per dimostrare che non basta stare con il Pse per avere la coscienza
a posto, né basta dire "siamo europei" per dirsi socialisti.
Non
si è voluto capire che solo i conflitti sociali e i bisogni dei
cittadini maggiormente in difficoltà sono l'unico terreno dal quale si possono
trarre energie per costruire una forza socialista nuova e autenticamente
tale. Riconoscibile e visibile.
Quindi
ciò che manca al socialismo italiano oggi è certamente più l’offerta che la
domanda. Un’offerta da costruire in fretta per rispondere alle istanze di un
mondo largo e di un popolo disposto ad andare in piazza anche senza bandiere. Ai
tanti giovani disposti a muoversi con generosità contro il razzismo, per
l'integrazione, per un futuro migliore e per una maggiore giustizia sociale,
tutti senza rappresentanza.
Un
popolo che percepisce con chiarezza il disastro che è intorno a noi,
che si preoccupa per l'America di Trump, per l'avanzata della destra xenofoba
sempre più dentro la stanza dei bottoni dei governi europei, preoccupato della
rielezione di Netanyahu, come per le condizioni umane e sociali in molte parti
del mondo e che è stato lasciato solo.
Neppure
elezioni europee così delicate hanno fatto scattare il senso del dovere e
dell'orgoglio. Un quadro desolante non più sopportabile.