DELUSIONE TOTALE – di Marco Vitale da “Finanza e Mercati” del 2 ottobre 2006

19 ottobre 2006

DELUSIONE TOTALE – di Marco Vitale da “Finanza e Mercati” del 2 ottobre 2006

Un noto commentatore politico qualche mese fa scrisse: chi ha votato per il centro sinistra non deve aspettarsi una politica di centro destra; la maggioranza sarà portata a favorire i gruppi sociali che l’hanno eletta. Era ed è un’osservazione più che corretta. Io, ad esempio, che ho votato centro sinistra, sostanzialmente per tentare di liberarmi dall’affarismo dei berluscones e dei giganteschi conflitti di interesse di Silvio Berlusconi, non mi aspettavo certo una politica di centro destra , né la desideravo. Ma mi aspettavo che mantenessero gli impegni elettorali che hanno, invece, platealmente violato. Però sapendo che, come diceva Macchiavelli, il Principe deve anche dire delle bugie, potrei passare sopra anche su questo. Ma mi aspettavo anche una politica di centro sinistra o di sinistra centro intelligente, questo sì. E sotto questo aspetto che la delusione è totale.

Politica di centro sinistra intelligente per me voleva dire: capire il paese ed il suo divenire; favorire le forze dello sviluppo; perseguire l’equità attraverso lo sviluppo e non attraverso la vendetta; cucire tra loro le varie componenti sociali e non creare o riattivare spaccature, grazie ad una politica equa, equilibrata, comprensibile, coerente. Se poi, per favorire ciò, fosse stato necessario pagare qualche imposta di più questa era l’ultima delle mie preoccupazioni. Quello che è in discussione è proprio l’impostazione di fondo e la domanda: ma con questa impostazione dove andremo a finire? Una finanziaria che raccoglie il plauso incondizionato e gioioso di un sindacato come la CGIL e di un uomo fortemente e giustamente di parte come Epifani non può, con tutto il rispetto, essere equa ed equilibrata. E’, per definizione, di parte. La verità è che la politica che emerge dal progetto di legge finanziaria non è né equa, né equilibrata, né comprensibile, né coerente. Io non speravo e non volevo una politica di centro destra ma poiché non penso che Prodi sia un borsista della CGIL, confesso che speravo, anzi ero convinto che non si sarebbe comportato come tale.

Il provvedimento è molto complesso e ci vorrà del tempo per sviscerarlo compiutamente. (capire ad esempio perché ce l’hanno tanto con i SUV anche quelli non inquinanti, richiederà approfondite e complesse ricerche). Ed esso contiene anche cose positive come l’avvio di un concreto federalismo fiscale. Per ora bisogna concentrarsi sulle questioni di fondo:


Mancanza di trasparenza

Il provvedimento contiene tutto ed il contrario di tutto, dalla revisione delle aliquote IRPEF al potenziamento delle misure di vigilanza e controllo sul doping. E quindi è un monumento alla mancanza di trasparenza ed un’offesa ai cittadini. E’ vero che questo modo assurdo e truffaldino di governare e di legiferare non è stato inventato da questo governo. Ma gli illusi come me speravano che questo governo si avviasse verso una via nuova, nell’ambito della quale la legge finanziaria regolasse l’assetto della finanza pubblica, lasciando le altre materie a provvedimenti ad hoc. Delusione totale.


Maggiori entrate

E’ vero che il governo Berlusconi – Tremonti aveva, per la sua generosità verso i dipendenti pubblici e le clientele, aumentato di due punti la spesa corrente lasciando una situazione non facile al nuovo governo. Ma se così era, la speranza era che il nuovo governo ricuperasse quei due punti riducendo la spesa corrente e non consolidandola assicurando alla stessa nuove coperture. Uno dei problemi centrali dell’Italia è che il costo del governo (in senso allargato) è troppo pesante e va diminuito, a prescindere dal colore del governo, come ripetutamente aveva affermato anche il ministro Padoa Schioppa. Ma per riportare il disavanzo dal 3.6 al 2.8 del PIl erano sufficienti quindici miliardi di euro. La finanziaria ne prevede, invece, 33,4. Gli altri 18,4 miliardi vanno per 5,5 a ridurre il cuneo fiscale; 3 miliardi agli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici (cioè ad aumentare il costo del governo in senso stretto), gli altri per elargizioni a destra e a manca. Delusione totale.


Entrate fittizie o esproprio?

La finanziaria iscrive tra le entrare 5 miliardi di trasferimento all’INPS di una quota del TFR. Ma come può essere entrata l’assunzione di un debito verso i lavoratori? A meno che anziché di trasferimento si tratti di esproprio come numerosi commentatori hanno arguito. Delusione totale.


Maggiori imposte per i contribuenti corretti

Siamo in pochi, ci hanno detto, a superare i 75.000 euro di imponibile. Per questo vi martelliamo. E lo facciamo anche digrignando i denti, dicendovi: vergognatevi voi ricchi! e confondendovi con i proprietari di megabarche (dove 75.000 euro li guadagna il mozzo). Personalmente non sono dispiaciuto di pagare qualche mille euro in più. Mi offende, mi addolora, mi preoccupa il modo con cui questo provvedimento è stato presentato. Mi vergogno, ma forse non mi vergogno neanche più; sono solo tanto triste di vivere in un paese ancora preda di questo pauperismo cialtrone. Ed ho l’impressione che molti altri condividano questo sentimento. Ma, fortunatamente per loro, sembra che siamo solo poco più dell’1% e che non ci sia nessuna volontà reale di far crescere il numero. Un ministro francese prerivoluzione disse: lasciateli strillare, purché paghino! Ma, alla fine, non gli andò bene. Delusione totale.


La sagra dei luoghi comuni

Ma il provvedimento gronda banalità da tutte le parti. Anche se non minori erano la banalità ed i luoghi comuni che guidavano il duo Berlusconi-Tremonti. Ma la speranza era che in questi lunghi anni di opposizione si fosse fatto qualche passo avanti nella comprensione del funzionamento di una moderna economia. Ed invece niente. Continuiamo a far finta che il mezzogiorno abbia bisogno di denaro, che è l’ultima cosa di cui ha bisogno. Continuiamo a far finta che la sanità possa essere governata a colpi d’accetta e con mega interventi sui prezzi anziché attraverso una buona e responsabile gestione e quindi che il problema vero non sia che non venga gestita dai mafiosi veri (come avviene in alcune regioni) o dai mafiosi di partito (come avviene in tutte le regioni). Continuiamo a far finta che uno stato che non riesce a far funzionare bene i suoi servizi più specifici, possa interessarsi e finanziare mille cose, a destra ed a manca. Continuiamo a far finta che l’industria che conta sia solo quella grande e che i piccoli debbano venire stritolati da un feroce darwinismo sociale. Delusione totale.

In sostanza la cosa più preoccupante in questa finanziaria non è quello che c’è ma quello che non c’è: il pensiero; un piccolo segnale che indichi che è iniziato un cammino verso un rapporto tra Stato e cittadini più equo, più equilibrato, più comprensibile, più coerente. E invece è caravanserraglio. Come sempre. Delusione totale.

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