DA CHE PARTE STIAMO. Francesco Laforgia, annuncia l’assemblea di Vivà, Bologna, 23 novembre 2019

12 novembre 2019

DA CHE PARTE STIAMO. Francesco Laforgia, annuncia l’assemblea di Vivà, Bologna, 23 novembre 2019

Chi vogliamo rappresentare.
Qual è il rapporto tra la sinistra al governo e un elettorato sempre più sfiancato dalle nostre continue frammentazioni.
Quali le priorità che immaginiamo per il Paese e per le quali ci vogliamo battere.

Quali i processi politici e i temi per cui intendiamo spenderci in vista delle elezioni regionali alle porte e che in Emilia-Romagna come in Toscana ci vedono protagonisti di percorsi unitari non semplici, che proprio sui contenuti misureranno la propria credibilità.

Di tutto questo vogliamo discutere sabato 23 novembre all’assemblea nazionale di èVIVA a Bologna e non intendiamo farlo da soli.  C’è un nuovo campo politico che può determinarsi. Non lo si fa in laboratorio né con le foto di rito che durano il tempo di una tornata elettorale.

Noi vogliamo provare a farlo mettendo in campo la giusta dose di ambizione e coraggio, lanciando una sfida a tutte le forze interessate ad aprire una discussione che deve essere pubblica e collettiva.

Solo con la chiarezza della proposta politica possiamo capire se la reviviscenza di LeU, che oggi è rappresentata al Governo e nei gruppi parlamentari, può portarci a superare il nostro insopportabile frazionamento.

Solo così possiamo verificare la disponibilità del PD a ripensarsi radicalmente e del M5S a compiere una definitiva scelta di campo, dopo la parentesi con la destra reazionaria.

Per noi ci sono cinque questioni, 5″R” che possono definire il perimetro, la possibilità di alleanze e di rimescolamento per una nuova offerta politica.

REDDITO, perchè le diseguaglianze aumentano e dobbiamo lottare per salari più alti e lavori sicuri, per un salario minimo adeguato, per un reddito di dignità;

RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO a parità di salario, perchè l’innovazione tecnologica per migliorare davvero le nostre vite deve servire prima di tutto a liberare tempo di lavoro, per redistribuirlo;

RIVOLUZIONE VERDE, per contrastare la crisi climatica attraverso la riconversione ecologica verso un nuovo modello di sviluppo, partendo dal ridurre le diseguaglianze di classe che dividono il paese;

REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA, perchè si torni a parlare di patrimoniale sulle grandi ricchezze, in particolare delle multinazionali con sede nei paradisi fiscali, per smantellare i monopoli privati;

RIFORMA DELLA DEMOCRAZIA, perchè non se ne può più di riforme che inseguono la demagogia dei “tagli” (dei parlamentari, della rappresentanza) e intanto tagliano fuori i cittadini dalle decisioni che riguardano le loro vite.

Vogliamo parlarne, discutere, far derivare da questo confronto una serie di iniziative concrete a livello parlamentare e di mobilitazione sui territori.

Lo faremo con vari interlocutori della politica, della società civile, di mondi e realtà che vivono sulla propria pelle le conseguenze di queste scelte.

Lo faremo continuando a dire, come già avevamo fatto nella nostra due giorni di Luglio, che quel che servirebbe in questo campo politico, è un “congresso” a tesi, sul Paese e per il Paese.

Che per arrivare a costruire un grande soggetto della sinistra, dobbiamo tutti rimetterci in discussione.
Che la sinistra non può essere ostaggio di strategie tra vertici di partito. Sempre più deboli, sempre più ristretti.

È tempo di dire e di dirci da che parte stiamo.
Cominciamo.

Ci vediamo a Bologna!

 

Vai all'Archivio