COSSIGA LE LUCI, LE OMBRE, di Bobo Craxi, da il Riformista del 21 agosto 2010

22 settembre 2010

COSSIGA LE LUCI, LE OMBRE, di Bobo Craxi, da il Riformista del 21 agosto 2010

Francesco Cossiga ha avuto nell'ora della sua scomparsa i riconoscimenti e gli onori che meritava, attraverso di lui una parte non irrilevante degli italiani , di diverse estrazioni politiche, amici ed avversari hanno sentito il dovere di assegnare all'uomo politico sardo il titolo di « Uomo di Stato » in un momento nel quale di uomini politici di una certa levatura e di uno Stato che si rispetti e si onori ce ne sarebbe un gran bisogno.
E forse questa vistosa differenza di stile, di autorevolezza e di cultura politica non a caso é stata sottolineata ed il gesto di rifiutare onoranze pubbliche ne ha ancor di più enfatizzato questa differenza.
Ciascuno di coloro che hanno avuto titolo per esprimere un ricordo, un opinione sulla figura di Cossiga lo ha fatto traendo uno spunto per giudicare una figura complessa , protragonista di segmenti della Storia Repubblicana altrettanto complessa.
Ho voluto ricordare per parte mia che Bettino Craxi e Francesco Cossiga furono anche amici perché é la verità, senza il sostegno socialista Cossiga non sarebbe mai salito al Quirinale e senza il sostegno politico di Craxi e psicologico di Giuliano Amato che veniva quotidianamente fatto salire al Colle durante i mesi più deliranti della sua Presidenza Cossiga sarebbe stato massacrato dal suo Partito e dal pci dell'epoca molto prima.
Questo legame si é intensificato quqndo alla fine degli anni novanta il nuovo protagonismo politico di Cossiga f u decisivo nella creazione del Primo Governo a guida post-comunista coincise con la nascita del « Trifoglio », la formazione a sfondo nazional-repubblicana-socialista che ottenne pubblica benedizione anche dall'esilio Tunisino, anche per la speranza di poter vedere cessare la fase giustizialista e l'apertura di una nuova fase di pacificazione nazionale.
Ci fu una celebrata e commovente visita in terra d'Africa alla fine del 99' nella quale Coissiga sfido' i benpensanti dell'epoca rendendo omaggio all'amico che da li' a pochi giorni avrebbe cessato di vivere , per questa ragione con gesto spontaneo , non essendoci neanche un prete, alla cerimonia di sepoltura chiedemmo al laico Cossiga di recitare l'ultima preghiera per Bettino Craxi.
Fin qui la cronaca umana e politica del rapporto. La verità, or a che i protagonisti sono scomparsi fu anche la storia di un grande tragico tradimento seguito da un grande, tardivo ,quanto drammatico ravvedimento.
Francesco Cossiga nel mese di marzo del 92 si trovava a Milano, era da poco divampato sul Caso Chiesa, fu informato delle oscure trame che avrebbero di fatto scardinato il sistema di potere socialista (ma anche democristiano) dell'epoca, in un incontro che ebbe nella nostra casa milanese con mio padre fu analizzata la possibilità di tenuta del Pentapartito alla elezioni del 5 Aprile, il Presidente molto probabilmente legava a questa possibilità un'ipotesi di riconferma, essa sarebbe stata naturalmente avallata dai socialisti nel caso che anche la Dc fosse d'accordo, ma era evidente che i mesi di « picconature » avevano lacerato i rapporti con il suo partito.
Restava solo una possibilità : e cioé che una volta riassegnato l'incarico a Craxi il Presidente Cossiga potesse assumere un incarico nell'esecutivo evitando un ingiusto e punitivo pre-pensionamento.
Cossiga opto' al contrario per delle dimissioni anticipate, evitando di assumersi responsabilità di gestire la difficile e traumatica crisi che da li' a poco si sarebbe abbattuta sul sistema che dopo aver ricevuto picconate politiche ora si preparava alle picconate giudiziarie , per nulla casuali, sostenute da settori più disparati del mondo economico , dall'opposizione parlamentare ma anche da settori ben orientati di potenze straniere decise a regolare i conti con il vecchio gruppo dirigente che aveva garantito lealtà ed amicizia al blocco occidentale senza far venire meno l'autonomia politica nazionale.
Francesco Cossiga insomma abbandono', prendendone distanza, il vecchio blocco politico al suo destino, in particolare lascio' Craxi ed i Socialisti nella fase più difficile senza una sponda affidabile ed autorevole. La slavina di mani Pulite s'incarico' di fare il resto , la mattanza giudiziaria a cui seguirono gli anni della dissoluzione e della ritirata, chi a vita privata e chi, com'é noto, costretto all'esilio....

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