CONVERSAZIONE SOCIALISTA. BOSELLI VEDE SPAZIO E NON CAPISCE MUSSI – Alessandro De Angelis da il Riformista del 12 giugno 2007
20 giugno 2007
«Non mi rassegno all'idea che in Italia non si possa costruire una forza socialista, riformista, parte integrante del Pse». E ancora: «Non mi rassegno all'idea che la geografia del centrosinistra italiano veda da un lato un Pd metà laico e metà confessionale e dall'altro la nascita di una “Cosa rossa” priva di una cultura di governo». Ha aspettato fino all'ultimo il segretario dello Sdi Enrico Boselli prima di dare seguito all'amareggiato commento fatto al termine dell'incontro con la delegazione di Sinistra democratica martedì scorso: «Questo non è socialismo». E ha anche sperato in una inversione di rotta che inducesse alcuni a un ripensamento. Ma questo ripensamento, a sentire Boselli, finora non c'è stato. E allora il segretario dello Sdi in una conversazione col Riformista scioglie ogni riserva: «Ora bisogna accelerare sulla costituente socialista, non si può lasciare il campo solo al Pd e alla “Cosa rossa”». Due operazioni, a suo giudizio, «sbagliate», che «aprirebbero una prateria al ritorno di Berlusconi».
Ma partiamo dall'inizio. Giovedì c'è stata la riunione dei 150 parlamentari della “Cosa rossa”, in cui si sono svolte le prove generali di quello che potrebbe accadere al tavolo del Dpef, dove il ministro Padoa Schioppa si potrebbe trovare stretto tra la linea del rigore e quella della spesa. Boselli critica l'incontro su tutta la linea. Ma critica soprattutto le posizioni di Mussi, che di quella assemblea avrebbe condiviso lo spirito «a differenza di Angius». E sottolinea: «Non è possibile costruire una forza socialista col programma di Rifondazione. È una direzione diversa rispetto al socialismo europeo». Lungo questa direzione, per il segretario dello Sdi, non si risponde né alle esigenze della sinistra né a quelle del Paese, per il quale, secondo Boselli, servono politiche non dissimili da quelle sostenute dai principali partiti socialisti europei. Per questo Boselli insiste molto sulle linee guida del Pse approvate a Oporto: «Bisogna riequilibrare la spesa sociale e costruire un nuovo sistema di sicurezza. Per realizzare in Italia la flexsecurity di cui parla Rasmussen si devono applicare le idee di Marco Biagi, non quelle di Bertinotti. Esse valgono sia per dare continuità di reddito ai giovani che per garantire pensioni minime agli anziani».