CONFRONTO SULL'UNITA' SOCIALISTA 1 - Intini: Unità a sinistra con i Radicali, lettera pubblicata dal Corriere della Sera il 10 settembre 2005
21 settembre 2005
''Caro Direttore, la questione socialista non e' all'anno zero e non e' un problema interno alla famiglia Craxi''. Comincia cosi' la lettera che il presidente dei deputati Sdi, Ugo Intini, ha inviato al Corriere della Sera. ''Dopo un decennio di convegni, di libri e di dibattiti tra partiti ormai radicati (come lo Sdi), vogliamo ricordare l'essenziale? Non si puo' affrontare un tema politico senza collocarlo nel contesto internazionale. Esistono una Internazionale Socialista e un Partito Socialista Europeo, di cui fanno parte lo Sdi ma anche i Ds.
Da Blair, a Schroeder, a Zapatero, i socialisti europei fanno e teorizzano politiche ormai liberalsocialiste. Proprio come intui' tra i primi il Psi di Craxi con il suo nuovo corso della fine anni '70. I dirigenti diessini sono in maggioranza d'accordo con questa politica liberalsocialista ed e' difficile continuare a definirli comunisti come se niente avessero scritto e detto negli ultimi quindici anni. Trovo stupefacenti le invettive contro gli ex comunisti in omaggio alla storia di un partito, come il Psi, che per decenni ha guidato Comuni e Regioni con i comunisti veri. Altrettanto stupefacenti trovo le invettive contro gli ex democristiani come Prodi, con i quali i socialisti hanno governato, a cominciare da Craxi, non le amministrazioni locali, ma l'Italia''. ''Gli eccessi giustizialisti e antisocialisti negli anni di Mani Pulite - ricorda Intini - sollevano un giusto risentimento.I risentimenti, tuttavia, devono condannare la caccia alle streghe condotta a sinistra, come quella condotta a destra.Comunque, una dura critica agli eccessi di Mani Pulite e' sempre stata avanzata dai socialisti che stanno a sinistra nel rispetto di tutti. Lo stesso non si puo' dire per i socialisti che stanno a destra, dove la Lega non ha abbandonato l'insofferenza verso di loro e verso la politica della prima Repubblica. I risentimenti, infine, non possono dettare la politica per oltre un decennio. Il partito di Bobo Craxi e De Michelis ha sempre definito "provvisoria" la sua collocazione nel centrodestra, rendendosi conto che era innaturale. Bobo Craxi ha avuto il coraggio di dichiarare terminata questa provvisorieta' e di scegliere il centrosinistra. Si puo' non condividere la sua decisione, ma non aggredirlo verbalmente come qualcuno ha fatto dimenticando che lo spirito critico e la tolleranza sono la prima caratteristica antropologica dei socialisti e dei liberali. Dopo una analisi che forse sottovaluta qualcuno di questi aspetti, Piero Ostellino ha concluso suggerendo una aggregazione liberalsocialista tra Sdi, il partito di Bobo Craxi e De Michelis, il Partito Radicale. E' un'idea tanto brillante che da oltre due mesi ci stiamo lavorando con Pannella e Bonino.Il 23, 24 e 25 settembre, a Fiuggi, terremo una convenzione che ne mettera' a punto la proposta programmatica. Sappiamo di lavorare nella continuita' storica con il passato, perche' generazioni di socialisti hanno avuto la doppia tessera (socialista e radicale): a cominciare da Loris Fortuna, padre delle leggi sul divorzio e sull'aborto. Sappiamo di lavorare guardando al futuro e nell'interesse della coalizione di centrosinistra. Pratichiamo una utile iniezione di laicismo.Secondo lo slogan: "Blair, Zapatero, Fortuna"'', conclude Intini.