COLANINNO E' LA PERFETTA SINTESI DEL PD AL NORD di EMANUELE MACALUSO da IL RIFORMISTA del 19 febbraio 2008
05 marzo 2008
Eugenio Scalfari nel suo editoriale domenicale sulle prospettive elettorali scrive: «Il bacino potenziale dei due maggiori contendenti copre il 90 per cento dei consensi. Il restante dieci per cento dovrebbe andare alla sinistra radicale e altri raggruppamenti minori». Siccome i sondaggi più pessimisti dicono che la Cosa rossa è all'otto per cento, Scalfari ci dice che l'Udc, la Cosa bianca, Mastella, Giuliano Ferrara, Storace e la Cosa nera, i socialisti e forse i radicali, si dovrebbero dividere il residuo 2 per cento. Misteri scalfariani. Veltroni ora loda la decisione di Casini di candidarsi autonomamente, dopo aver cercato e trovato un'intesa con Berlusconi per evitare formazioni centriste che disturberebbero il bipartitismo. Tuttavia non ho dubbi che, anche grazie alla campagna mediatica martellante sul voto utile, ci sarà una forte polarizzazione. La legge elettorale infatti, per Repubblica, non è più una "porcata" dato che agevola i "due". E non è più una "porcata" per i "due" dato che, come vediamo, è cominciata la nomina dei parlamentari con decreti veltroniani e berlusconiani. E in queste ore tiene banco il mercatino tra i radicali e Bettini sul numero dei deputati nominabili al fine di cancellare il simbolo dei radicali. I quali sarebbero così alleati di Di Pietro. Veltroni ha annunciato che al Nord "candida" come capolista il giovane confindustriale Colaninno, il quale, grazie alla legge, è già deputato. A proposito di questa candidatura, fa riflettere il fatto che la storia politico-culturale della sinistra e dei cattolici democratici del Nord, il Pd, nell'Italia di oggi, la sintetizzi in Colaninno. A destra, con Berlusconi, le nomine dei parlamentari sono sul mercato per contrattare con gruppi e gruppuscoli della destra e reduci dell'Udc, dell'Udeur ecc., per mercanteggiare la presidenza della regione siciliana con il "sicilianista" Lombardo: dalla Lega Nord alla Lega Sud.Se ci fosse stata la proporzionale, senza premio e nomine di parlamentari, tutto sarebbe stato più limpido: il centro di Casini e Pezzotta (ora lodato) si sarebbe costituito senza sceneggiate, i socialisti e i radicali non avrebbero bussato alla porta di Veltroni e il processo avviato da Bertinotti, per uscire dalle secche in cui si trova la sinistra radicale, sarebbe stato più limpido. La polarizzazione artificiosa e ipocrita, però, non risolve la crisi, la rimanda.Ho fatto questa premessa per dire che se i partiti "minori" in questa campagna elettorale vogliono avere un ruolo debbono anzitutto denunciare le truffe di un premio di maggioranza anticostituzionale e la sottrazione agli elettori del potere di scegliere i parlamentari. Ancora una volta, quindi, in discussione è il sistema, il funzionamento della democrazia e la governabilità di questo paese. Proprio la governabilità, che dovrebbe giustificare il bipartitismo spurio che vediamo. Intanto i giornali ci informano che con gli schieramenti in campo, al Senato, chiunque vinca si riprodurrà la situazione della passata legislatura. Anzi peggio, perché il sistema parlamentare sarà ancora più logorato. Ma c'è chi dice che in Italia, nelle condizioni politiche di oggi e con questi partiti che sono e non sono tali, si possa fare una grande coalizione come in Germania. Non è un sogno ma solo una mistificazione.
Vai all'Archivio