CHE IL NUOVO GOVERNO DI CENTROSINISTRA FACCIA PROPRIA LA GRANDE RIFORMA DELLO STATO DI CRAXIANA MEMORIA di Roberto Biscardini
06 agosto 2012
Il confronto con le altre forze del centrosinistra compreso il confronto con l’UDC deve avvenire per noi socialisti su due questioni essenziali per rappresentare l’alleanza dei socialisti e le loro contributo alla coalizione. Poi si vedrà quale legge elettorale uscirà, come si concretizzerà, se si concretizzerà, la coalizione oppure no, e come si andrà alle lezioni del 2013. Due sono le questioni centrali per caratterizzare la presenza socialista nel nuovo centrosinistra: la riforma della Costituzione attraverso l’elezione di una assemblea costituente eletta direttamente e la riforma dello Stato. Perché? Perche nessuno si illuda, senza un vero processo di riforma dello Stato centrale e locale, senza una sua vera modernizzazione e sburocratizzazione, lo stato sociale, l’uguaglianza, la crescita economica e il sostegno alle imprese saranno praticamente impossibili. Infatti, noi vogliamo che il prossimo governo sia il primo della Terza Repubblica e non l’ultimo della Seconda, ma per esserlo bisogna andare oltre Monti con una visione nuova delle istituzione, sbaraccando l’armamentario di ipocrisie e immobilismo che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio. Per questo bisogna avere consapevolezza che uscire dalla Seconda Repubblica e aprire una nuova stagione riformista, significa di fatto ripartire da quella idea rimasta incompiuta della grande riforma dello Stato proposta dai socialisti negli anni ’80. La proposta che fece Craxi e forse per questo ci fasciò le penne tutto il PSI. Solo cosi potremo garantire un allineamento dell’Italia alle politiche dei socialismo e della socialdemocrazia europea. Solo così il riformismo diventerà una cosa concreta. Soli così una partecipazione socialista ha senso.
Vai all'Archivio