BOSELLI AL CONGRESSO DEL PSE DI OPORTO

13 dicembre 2006

BOSELLI AL CONGRESSO DEL PSE DI OPORTO

Caro Presidente Rasmussen, Care Compagne, Compagni, E’ vero, esiste un “modello sociale europeo”, che è il frutto migliore del “compromesso socialdemocratico” tra Democrazia e Capitalismo. Noi socialdemocratici europei abbiamo contribuito molto a conquistare alti livelli di benessere e di giustizia sociale. Ieri, dovevamo guardarci da chi proponeva un modello di “socialismo” più perfetto, e che è fallito. Oggi, dobbiamo guardarci da chi pensa che la globalizzazione sia soltanto un’espansione dell’economia di mercato. Noi siamo a favore della globalizzazione, e vogliamo che sia anche globalizzazione dei diritti dei lavoratori, dei diritti umani e di libertà. Abbiamo già “europeizzato” questi diritti. Vogliamo “mondializzarli”. Per questo dobbiamo anche attrezzarci alla competizione globale. In particolare, io penso all”Agenda di Lisbona”: l’Europa deve diventare una “società della conoscenza”. L’Europa investe meno del 2 per cento del PIL, gli USA e il Giappone il 3 per cento. E il mio Paese, l’Italia, è anche sotto la media europe. Per questo il nostro gruppo parlamentare si è battuto per aumentare la spesa pubblica per la ricerca nella legge finanziaria italiana. Siamo un partito di governo, ma abbiamo trovato giusto anche manifestare, insieme agli studenti, ai professori, ai ricercatori. Noi vogliamo difendere una scuola laica, democratica, aperta a tutti: temiamo la divisione in tante scuole private, religiose. Pensiamo che questo sia una minaccia all’eguaglianza di opportunità e alla coesione sociale. Ricordo anche che il Parlamento Europeo ha approvato pochi giorni fa il 7° programma europeo sulla ricerca, grazie al lavoro di Martin Schulz e degli europarlamentari socialisti. L’Europa ha saputo difendere la sua laicità, e la speranza che viene dalla ricerca scientifica. Parlando di laicità: noi siamo a favore della Costituzione europea, e crediamo giusto che questa Costituzione garantisca le libertà di tutti, senza scegliere per l’Europa un’identità religiosa. Il welfare state europeo deve oggi far fronte a problemi finanziari, e a nuove richieste dovute al cambiamento della società. Il nostro presidente, Poul Nyrup Rasmussen, ha sostenuto la Flexicurity. E’ una soluzione che ritengo molto interessante, perché la Flexicurity significa un’attenzione maggiore al singolo cittadino, all’individuo, e una minore attenzione ai gruppi organizzati, alle lobby, alle corporazioni, che spesso non rappresentano più l’interesse generale. Per un nuovo modello sociale europeo, c’è da fare una battaglia che è al tempo stesso socialista, perché è una battaglia di eguaglianza, e liberale, perché rivolta ai diritti dell’individuo. Intendo qui la parola “liberale” nel senso che ha negli Stati Uniti, e anche in Italia, dove esiste una gloriosa tradizione di “socialismo liberale”. Il nostro socialismo, il “socialismo dei cittadini”, come dice Zapatero, può aprirsi alle forze progressiste democratiche, ai Democrats americani, senza smarrire la sua identità, anzi rendendo più forti le sue alleanze politiche e più efficaci i suoi programmi.

Vai all'Archivio