BISCARDINI SULLE DICHIARAZIONI DI PISAPIA
30 novembre 2016
Pisapia, guardando al dopo 4 dicembre evoca il “Modello Milano” che dovrebbe essere esportato per costruire una vasta coalizione progressista. Certo Pisapia ha una lunga esperienza ma non c’è nessun “Modello Milano” da esportare. E dove dovrebbe essere esportato? E come? E a quale tavolo di sedicenti esperti dovrebbe essere proposto? E per quali ragioni dovrebbe essere accolto coram populo dal paese? E poi, piaccia o non piaccia, purtroppo l’esperienza di Pisapia a Milano non è stata delle migliori. Neppure nella sinistra è largo il fronte di coloro che hanno nostalgia di quell’esperienza. Le grandi speranze del 2011 si sono infrante con la decisione di Pisapia di mollare il campo e si sono infrante per la pochezza dei risultati che sono stati ottenuti. Poi è arrivato Renzi e Sala, ma questa è un’altra storia. Semmai dopo il 4 dicembre bisogna ricercare dentro lo schieramento del NO quelle aree riformiste che sentono il bisogno di cambiare il Paese non con le suggestioni di Renzi, né sulla linea confusa dell’attuale Pd. Viceversa chi è per il Sì, e tanto più chi si dimostra indeciso, o perché lo è veramente o per convenienza, sta di fatto dalla parte di quei poteri interni ed esterni che vogliono un paese piegato, subalterno, e una sinistra ridicola e solo di facciata.
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