ASSADAKAH - LETTERA AL CORRIERE PER ORIANA FALLACI 23 luglio 2005

26 luglio 2005

ASSADAKAH - LETTERA AL CORRIERE  PER ORIANA FALLACI 23 luglio 2005

Ci è giunta per conoscenza questa lettera al Corriere della Sera da parte del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo che riteniamo interessante pubblicare. Al Direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli Oggetto: Oriana Fallaci Il Corriere della Sera ad ogni tragico evento che vede protagonisti terroristi di religione Islamica affida ad Oriana Fallaci il compito di spiegarci la prevalenza della civiltà occidentale, cristiana, ebraica e protestante su quella orientale Islamica e che la classe politica e tutti coloro che sono favorevoli al dialogo e sono contro la guerra in Iraq sono degli inetti, degli imprevidenti e degli antiamericani Io non solo mi ritrovo a far parte di questa schiera , ma sono ancor più responsabile in quanto impegnato da anni in associazioni di costruttori del dialogo e della cooperazione. Da circa otto anni sono impegnato nel Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Assadakah, l’unica associazione rimasta in Italia con lo scopo di intrattenere rapporti con i Paesi Arabi. Tutta la filosofia della Fallaci, basata sulla prevalenza della civiltà occidentale, è un atteggiamento supponente e improvvido perché il concetto di civiltà ha un valore convenzionale, ma non è in grado di stabilire un confine preciso tra civiltà e non civiltà. Le civiltà autentiche tradizionali sono quelle aperte alla comunicazione culturale tra persone a prescindere dalla posizione sociale, dal credo religioso, dalle origini etniche e dalle diversità culturali. Tale diversità vengono rispettate e non tollerate, nella consapevolezza che favoriscono la crescita del bene comune che non è inteso in senso economico e materiale. La civiltà, nel senso dei cittadini accomunati dall’impegno in politica per il raggiungimento del bene comune non può essere motivo di uno scontro. Sono gli individui poco civili che tentano di pregiudicare la civiltà. Tra questi vi sono i terroristi ( e non solo) di religione Islamica, vi sono stati quelli di religione ebraica ( Irgun e Stern 1945/49) e cristiana ( Brigate Rosse, Rote Arme Fraktion, Ira, ).Parliamo di terroristi, di gruppi al di fuori del contesto della società civile politica e religiosa che in questa circostanza raccolgono un discreto seguito di connivenza, sostegno ideale e indifferenza in una minoranza delle popolazioni arabe. In Italia e in Germania il terrorismo è stato stroncato con le indagini, la legge e con il rifiuto popolare della violenza, in Irlanda con la politica e la trattativa, in Israele si è esaurito con il raggiungimento dell’obiettivo della creazione dello Stato di Israele. Oltre a queste tragedie vi sono stati i massacri di musulmani da parte dei croati cristiani a Sebrenica, le violenze e uccisioni dei musulmani ceceni da parte dei russi ortodossi, la strage dei palestinesi, in gran parte musulmani da parte dei falangisti cristiano libanesi. Il terrorismo dei nostri giorni di Al Qaeda e delle altre organizzazioni terroristiche filo arabe colpiscono per l’efferatezza, il modo indiscriminato perché rivolto anche contro cittadini inermi tra cui arabi islamici e in molte occasioni queste azioni avvengono con il suicidio di giovani uomini e donne. Invece di parlare di civiltà e non civiltà ci si dovrebbe preoccupare perché dei giovani inglesi, americani e francesi e immigrati realizzatisi economicamente in Europa, vengono reclutati, aderiscono o si arruolano nelle organizzazioni terroristiche. Cosa li muove, quale il collante ideale o ideologico? Quello religioso è un pretesto speculativo dei capi delle organizzazioni terroristiche che hanno invece come obiettivo lo scardinamento dei Paesi Arabi, far cadere i governi più legati all’occidente, impadronirsi delle risorse petrolifere e quindi mostrare il vero volto al mondo. A quel punto vedremo che di religioso ci sarà ben poco. Per arrivare a fare tutto questo Al Qaeda ha bisogno di fare proselitismo, dimostrando di essere una forza capace di terrorizzare l’occidente. Essa sa quale è il punto debole dell’occidente, rispetto al mondo Islamico, quale le frustrazioni di milioni di immigrati, quante le ingiustizie e gli sfruttamenti che si operano nel campo dell’immigrazione. Sa che molti musulmani non apprezzano affatto o restano scandalizzati, dalla scarsa religiosità e dai comportamenti riguardante i costumi e la morale degli occidentali. A proposito di droga se ci fosse meno consumo di cocaina nei quartieri bene di Milano, Roma Torino New York e Los Angeles……. avremo forse meno spacciatori marocchini, nigeriani….. Infine cosa non secondaria la Guerra in Iraq, con la valanga di errori commessi dagli americani ed il conflitto Israelo Palestinese sono gli altri argomenti destabilizzanti e motivo di crisi con l’occidente. Tutto questo ha portato a fare di Al Qaeda un soggetto di attrazione per migliaia di musulmani. Si dirà che l’11 settembre è venuto prima della guerra in Iraq, questo è vero, però che è anche vero che Al Qaeda si è rafforzata dopo quella data, ha portato il terrorismo ove si trovavano gli americani e cioè in Iraq e ha fatto proseliti in Europa. Non sarà facile battere Al Qaeda e sconfiggere il terrorismo con le parole d’ordine, le crociate e gli appelli. Occorre, oltre all’intelligenze investigativa, una seria politica di cooperazione con i Paesi Arabi, in campo economico, culturale e delle riforme istituzionali, senza importare o imporre modelli e combattendo la corruzione ed il malcostume. Occorre seriamente impegnarsi per risolvere la crisi israelo palestinese e aiutare la ricostruzione dell’Iraq affidando la gestione delle ricchezze petrolifere alle istituzioni irachene. Tornando al concetto di civiltà vorremmo chiedere alla Fallaci se la civiltà è : - gettare diossina e napalm in Vietnam che ha reso storpie e malate intere generazioni; - non intervenire per evitare il genocidio di circa 2milioni di cambogiani in nome della politica del ping pong ( alleanza con la Cina ) - rovesciare e uccidere il presidente eletto cileno Allende e sostenere la dittatura di Pinochet; - fornire gas e aerei a Saddam Hussein per gasare i Curdi - armare i Talebani in guerra con i russi; - imporre l’embargo al Sudan escludendo l’esportazione della gomma arabica, necessaria per la coca cola; - chiudere gli occhi su quanto avviene in Cecenia; - prevedere l’istituto della pena di morte, che uccide il 10% dei condannati risultati poi innocenti e sancita per il 70% a condannati poveri o negri; - Usare i metodi carcerari di Abu Graib e Guantanamo e violare la sacralità delle moschee; Ovviamente non dimentichiamo la tragica e vigliacca strage nella scuola di Beslan in Ossezia da parte dei Ceceni musulmani, le stragi di Londra e Madrid. Sino adesso mi sono limitato a dire le cose che gli altri non fanno o fanno male. A questo punto sorgerebbe la domanda che cosa fa Assadakah? - L’associazione cerca di favorire il rapporto tra le istituzioni italiane e quelle arabe, incentivare la cooperazione culturale, stampare una rivista in italiano, distribuirla anche in parte del mondo arabo. Tutto questo tra mille difficoltà, vista la caduta d’interesse dell’Italia verso questi Paesi. L’ambasciatore della Lega Araba, si è lamentato in un recente incontro della scarsa o irrilevante partecipazione dei rappresentanti del governo italiano, alle cerimonie delle feste nazionali dei Paesi membri della Lega Araba. Ma la cosa di rilevanza politica per noi è partecipare all’assemblea cittadina dei Comitati Rivoluzionari di Tripoli, ove oltre a manifestare il rammarico per quanto di infausto ha fatto l’Italia nel 1911 e nell’ultima guerra, dire, tra l’altro, che occorre voltare pagina, contribuire a frenare i flussi immigratori, gestiti da gruppi malavitosi. Partecipare a Beirut, dopo quattro giorni dall’attentato di Hariri, ad un’assemblea sul problema palestinese, presenti gli Hezbollah e dichiarare che occorre sostenere Abu Mazen nei suoi sforzi e misurarsi con Israele con la politica delle alleanze e la ragione e che la religione ebraica è una grande religione che va distinta dalla politica dell’attuale governo Israeliano. Sostenere inoltre la necessità che il governo siriano avrebbe dovuto favorire lo sviluppo dell’autonomia e dell’indipendenza del Libano. Ed infine scrivere sulla nostra rivista quattro anni fa che Arafat aveva sbagliato a non firmare gli accordi di Camp David, anche se questi non erano esaustivi. L’ultimo capitolo lo riserviamo al Corriere della Sera che è anche il mio quotidiano. Nel passato ha ospitato miei articoli su questioni romane e per il mio lavoro di comunicatore di uffici stampa ho avuto rapporti con molti giornalisti. Infine in quanto dirigente di associazioni internazionali negli anni ottanta e primi anni novanta, ho avuto modo di conoscere i corrispondenti del Corriere tra cui il “grande” Tiziano Terzani in Cambogia ed altri in Cile e Russia. Ebbene alcuni di loro, potrebbero essere molti, sono certo che non condividono molte delle cose scritte dalla Fallaci. Se questo è vero sarebbe interessante sapere quale è la linea del giornale, oppure questa non è importante e pubblicate di tutto pur di vendere più copie. In un Paese che non ragiona più, che sa solo litigare e che ha una classe politica e dirigenziale tutta protesa a mantenere o conquistare il potere e che ha ridimensionato la politica internazionale ( da oltre dieci anni) ad un appendice, dimenticandosi del ruolo positivo ed equilibrato avuto dall’Italia in medio oriente, la Fallaci fa proseliti e fa preoccupare i nostri politici, anche se non del tutto convinti da tutte le argomentazioni. Felice Cipriani Segreteria Assadakah Via C. A. Jemolo 101 00156Roma www.assadakah.it

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