ALITALIA E LE BOCCHE CUCITE di Giuseppe Scanni da Critica Sociale

04 maggio 2019

ALITALIA E LE BOCCHE CUCITE di Giuseppe Scanni da Critica Sociale

Una ri-nazionalizzazione a bassa intensità ottica
L'ENNESIMO SALVATAGGIO DI ALITALIA.
C'è Atlantia? Castellucci: "Non posso dire di più"

L'educanda che amministra Atlantia sospira languida al pensiero di un prossimo lussurioso peccato da consumare nei cieli dello Stato? L’avventura dell’ennesimo salvataggio dell’Alitalia, tramite una ri-nazionalizzazione a bassa intensità ottica (maggioranza assoluta azionaria tramite Ferrovie dello Stato, Fondo 4R gestito da Cassa Depositi e Prestiti, in rappresentanza delle quote di CdP e MEF e la partecipazione di società private- Delta Airlines ed un'altra da designare-  per il 30% delle azioni restanti, il 15% cadauna), ha fatto emergere la capacità di condizionamento che la famiglia Benetton, per il tramite della holding Atlantia, è in grado di esercitare sugli interessi dello Stato. 

Atlantia, che già controlla la società Aeroporti di Roma, che di Alitalia è l’hub, fa mostra di educata ritrosia ad accettare il gravoso impegno; tramite il molto indagato amministratore Giovanni Castellucci (quaranta morti ed il crollo del ponte Morandi a Genova) ha fatto anche sapere pubblicamente che «abbiamo tanti fronti aperti che non possiamo impegnarci su un fronte talmente complesso come è Alitalia».

Dichiarazione che la dice lunga su come Castellucci guarda allo Stato concedente, un nemico contro cui si combatte una guerra su più “fronti”. E che si fa col nemico in guerra? Si combatte e si tratta (riservatamente).

Ed infatti alle domande incalzanti dei giornalisti ieri presenti alla una mostra su Leonardo organizzata nell’aeroporto di Fiumicino, il plurindagato Castellucci, con la ritrosia pudica che gli è propria, si è schernito con la classica e coraggiosa locuzione: «non posso dire di più», buona per il futuro mobile giacché altrimenti si direbbe: «argomento chiuso. Non c’è altro da dire.»

Cosa ci sarà che non si può dire?

Forse che la sospensione delle concessioni autostradali, lì dove non è stato ottemperato l’obbligo di cura e salvaguardia dell’infrastruttura e della sicurezza, deve essere riposto nel cassetto del dimenticatoio di Stato? Oppure che bisogna anche dimenticare il proposito del ritorno alla legalità sul sistema di assegnazione delle Concessioni, burlato dalla posticipazione concessa dai Governi e dalle loro maggioranze e contraria alle direttive dell’Unione?

Ci chiediamo: è vero che la faccia di chi ci governa ha la consistenza della dura pietra ma possibile che la paralisi collettiva dell’apparato uditivo e della lingua abbia drammaticamente e collettivamente colpito tutti, ma proprio tutti i parlamentari dell’opposizione?

Sinistra, se ci sei, battilo qualche colpo.

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