AIUTO SI DISFA L’ITALIA! di Nicola Cariglia
10 giugno 2019
In meno di un paio di mesi, l’azione e la propaganda dei due partiti di governo, Lega e 5 Stelle, sono state capaci di travolgere i più importanti simboli unificanti della nostra identità nazionale.
Non è affatto facile capire cosa intendano i protagonisti del nuovo corso pentaleghista quando usano a mo’ di clava parole come sovranismo e populismo che, poi, hanno sinistra rassomiglianza con nazionalismo. Sembrano in realtà parole prive di senso, utili, a loro volta, a coprire il vuoto della politica. Perché non si capisce cosa mai stiano facendo i nostri governanti per dare concreta realizzazione a ciò che dicono. Gli atti concreti raccontano il contrario.
Se davvero la loro intenzione era e resta la preservazione o la ri-acquisizione della sovranità nazionale da parte del popolo o dello Stato italiano, diversi passi sono stati compiuti. Ma indietro, non in avanti. In meno di un paio di mesi, l’azione e la propaganda dei due partiti di governo, Lega e 5 Stelle, sono state capaci di travolgere i più importanti simboli unificanti della nostra identità nazionale: il 25 Aprile, data della Liberazione e il 2 giugno, festa della Repubblica. Nell’uno e nell’altro caso le feste sono state messe in discussione o stravolte a fini di parte da esponenti di primo piano dell’uno e dell’altro partito di governo. Insomma, le due feste identitarie e unificanti del popolo e della Nazione, sono state trasformate in feste divisive. Aggiungiamo gli attacchi di Salvini contro giudici colpevoli di avere emesso sentenze sgradite, il nessun rispetto per le autorità indipendenti e si avrà il quadro completo del disfacimento dei cardini dello Stato democratico basato sulla separazione e sull’equilibrio dei poteri. L’intimazione “si candidi” rivolta arrogantemente a chiunque intenda esercitare autonomamente prerogative previste dal proprio ufficio, fa capire quale tipo di democrazia abbiano in mente i governanti pentaleghisti. Se, poi, aggiungiamo il grande scandalo che sconvolge la Magistratura, fino addirittura a coinvolgere il CSM, abbiamo per intero il quadro di uno Stato in dissolvimento. Difficile, preservare o riacquisire una più forte sovranità popolare quando tutto va in frantumi.
Un anno fa, uscite da dilettanti dei nostri neo-ministri avevano provocato ingenti danni economici, prima ancora che fosse adottato un qualsiasi atto di governo. Ora che da un anno governano, il Paese rischia di cadere a pezzi. Difficile in queste condizioni fare a meno dell’Europa. Difficilissimo trattare con l’Europa condizioni che ci consentano di uscire dalla crisi.
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