ADDIO MITO DELLA LEGA DURA E PURA, di Peppino Caldarola,da Il Riformista del 5 dicembre 2010
06 dicembre 2010
Tutti presi come siamo dalle convulsioni del berlusconismo, stiamoforse sottovalutando un altro fattore di crisi nel vecchio mondo della destra moderna: la crisi del leghismo. E troppo presto per dichiarare conclusa quest ’altra creatura della stagione della seconda repubblica, la Lega ha ancora un bacino elettorale molto forte e rappresenta tuttora il sindacato politico più aggressivo che convoglia la protesta e l’antistatalismo del Nord, tuttavia molti segnali dicono che anche i lumbard stanno arrivando al capolinea. La mìnaccia finanziaria che grava sull ’ltalia costringerà a politiche più ortodosse che toglieranno spazio ai privilegi che il berlusconismo ha garantito al Nord, la lunga egemonia di Bossi contiene a stento le divaricazioni che si sono aperte nel suo partito, le nuove analisi sui primi anni del nordismo rivelano ‘peccati " e compromissioni. Il libro di Nuzzi e Antonelli conferma i sospetti che molti osservatori e studiosi, e nella sua invettiva televisiva Roberto Saviano, hanno avuto di una certa compromissione fra una area, non sappiamo quanto piccola, della Lega e l’insediarsi della ndrangheta al Nord. Non sappiamo se il pentito che Nuzzi e Antonelli fanno parlare dica la verità, non sappiamo se quell 'uomo politico leghista sospettato di contiguità sia l 'ex ministro Castelli o qualcun altro, sappiamo però che nei centri dove più forte era la crescita della Lega più forte era l 'ìnsediamento mafioso. Il mito della purezza del Nord cade. La Lega ha fallito.
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