A MILANO I SOCIALISTI CONTRO LA LEGA ISSANO IL TRICOLORE
22 gennaio 2012
E domani chiederemo conto al Questore, perchè considerare una provocazione issare il Tricolore, come se gli atti della Lega e le cose che dicono siano cose normali, ha del paradosso tipico di un paese poco normale. Certo nulla da dire ai poveri poliziotti che prendevono ordini dalla questura, ma certo se vai in piazza con il tricolore è una provocazione, se spari sulla Bandiera, sul capo dello Stato e sull’unità di Italia tutto va bene.
A Milano i socialisti in piazza sono andati per dire no alla Lega , alla Secessino e alle tante stupidaggini che hanno raccontato in tutti questi anni. Uno striscione tricolore di trenta metri, prima in Piazza Duomo, poi in Piazza della Scala, ha segnato la contrapposizione dei Socialisti alla manifestazione della Lega. Una manifestazione per buttare altro fumo negli occhi degli italiani, per nascondere le proprie responsabilità. Le responsabilità di una forza politica che governando il potere da Roma per più di 15 anni vorrebbe adesso costruirsi una verginità dopo l’arrivo del governo Monti. Ai socialisti si sono uniti molti cittadini che riconoscendosi nel Tricolore urlavano alla Lega “ITALIA ITALIA”.
Roberto Biscardini presente alla manifestazione ha spiegato: “La grande responsabilità delle Lega è aver sostenuto il Governo Berlusconi per tutti questi anni, ma soprattutto di aver imbrogliato il Nord, che si aspettava una forte riduzione della pressione fiscale, più autonomia per i comuni e più crescita economica per piccole e medie imprese.E non è successo nulla di tutto questo.
La Lega è un partito populistae di destra, non regionale o territoriale, se fosse cosi avrebbe la maggioranza del Nord che non ha né in termini di consenso politico né in termini di consenso elettorale. La Lega che è cresciuta sull’onda dell’antipartitocrazia dei primi anni ’90, è diventato uno dei più corrotti partiti nazionali, ha utilizzato il finanziamento pubblico nel modo peggiore, e fin dagli albori il rapporto soldi e movimento non è mai stato sufficientemente indagato. E arrivato il momento di smascherare questo bluff e il fallimento di questo movimento."
La nostra iniziativa è stata più volte interrotta dalla digos e dalla polizia, che scortandoci alla fine ci ha consentito di raggiungere il monumento di Sandro Pertini in via Manzoni. Anche lì lo striscione ha fatto da cornice al monumento.
Presenti a Milano anche alcuni esponenti socialisti del Nord Italia.