30 ANNI FA VENIVA SEQUESTRATO ALDO MORO E OGGI COLORO CHE LO LASCIARONO MORIRE LO RICORDANO COME UNO DI LORO.

16 marzo 2008

30 ANNI FA VENIVA SEQUESTRATO ALDO MORO E OGGI COLORO CHE LO LASCIARONO MORIRE LO RICORDANO COME UNO DI LORO.

'Pisanu e Franceschini oggi si sono uniti, nella cinica ipocrisia, a Walter Veltroni. Il loro è un ricordo pieno di omissis sul ruolo negativo della Dc nella scellerata linea della 'fermezza' adottata durante i 55 giorni del rapimento. Proprio Pisanu, che ha gestito la disinvolta linea della trattativa per la liberazione dei nostri ostaggi in Afghanistan e in Iraq per conto del governo Berlusconi, non si ricorda della sua linea della 'fermezza'. Come dire giusto salvare la signora Sgrena, ma fu giusto non salvare Moro 30 anni fa. Per questo certi esponenti del Pd e del Pdl dovrebbero astenersi dal partecipare alle commemorazioni di Moro. I socialisti non si pentono di essere stati dalla parte della trattativa e come ha ricordato oggi Bobo Craxi, Bettino “non seppe mai, nel corso di tutta la sua vita, darsi pace per l'esito negativo di quella vicenda. Egli non ebbe particolari rapporti politici o personali con Moro ma persegui' l'obiettivo della sua liberazione per giustificate e legittime ragioni di umanita', rispondendo ad un imperativo etico e morale che e' proprio della tradizione politica di cui i socialisti tutti si sentono ancora parte''. Secondo i socialisti ''a distanza di trent'anni, appare oggettiva la responsabilita' della Dc di Benigno Zaccagnini e del Pci di Berlinguer. I comunisti, in particolare, furono paralizzati dal timore che si rendesse vistoso il loro legame ideologico con le aree piu' estreme del terrorismo comunista e che divenisse piu' esplicita la profonda continuita' politica ed ideale con i valori ideali della rivoluzione d'ottobre''. Craxi ricorda che ''l'iniziativa umanitaria del Psi fu seppellita dalle polemiche, mentre l'individuazione della fiancheggiatrice delle Br, Paola Besuschio, che aveva formulato la domanda di grazia a causa di una sua malattia, poteva essere considerata una soluzione dignitosa, che non metteva in gioco l'integrita' delle Stato e che avrebbe consentito a Moro, sempre piú isolato politicamente dalla Dc, di tornare uomo libero”. Proprio quando Fanfani si recava alla direzione della Dc per esprimere la propria disponibilita' ad incrinare la linea dell'intransigenza e il presidente della Repubblica, Giovanni Leone, affermava 'di avere la penna in mano' per firmare la grazia, evidentemente venuti a conoscenza di questa iniziativa le Br, e chi stava dietro a loro, decisero di uccidere Moro, tranciando ogni speranza e scongiurando ogni iniziativa umanitaria.

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