2009 - Per i socialisti si aprono condizioni più favorevoli di Roberto Biscardini
31 dicembre 2008
Dopo un anno ancora difficile e drammatico: per la prima volta nella storia repubblicana i socialisti sono fuori dal Parlamento, guai a non vedere come per i socialisti si aprano nuove opportunità e nuovi spazi. Da gestire con intelligenza e coraggio. Uno. Le elezioni europee, alle quali ci presenteremo come unico partito italiano della grande famiglia del socialismo europeo, saranno per noi insieme la nostra identità e la nostra politica. Due. La crisi del PD, senza bisogno di fare sciacallaggio sulle sue vicende giudiziarie, riapre una questione ormai storica e cioè il risarcimento politico che i socialisti debbono rivendicare nei confronti di tutti coloro che annientarono la cultura socialista e ammazzarono i socialisti per sostituirli con una casa senza fondamenta ed un progetto, fatto da una vecchia classe politica, che non va da nessuna parte. Cosa è il PD oggi? Risponde un suo dirigente: “Da Roma all’ultimo comune, anime morte, gente che non rappresenta neppure se stessa.” Tre. Bisogna aprirsi al nuovo, chiudendo la fase di stare solo dentro il recinto di ciò che è stato in questi anni il centrosinistra, né sperando la resurrezione stando con il Partito delle Libertà. Ciò significa riscoprire a sinistra, nuova politica, identità e autonomia. Contando che nuove adesioni e nuovi consensi possano venire, da oggi in futuro, sia dall’area dell’attuale indifferenza politica, quella che in questi anni ha caratterizzato in modo particolare il centrodestra, sia marginalmente da alcuni settori del centrosinistra. I primi per bisogno di nuova identità, i secondi tra quelli che avranno il coraggio di denunciare quanto il centrosinistra sia in crisi e sia fallito per essere stato essenzialmente antisocialista.
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